Giunta a Napoli, dal sindaco Manfredi arriva l'altolà: non ci saranno consiglieri comunali

Giunta a Napoli, dal sindaco Manfredi arriva l'altolà: non ci saranno consiglieri comunali
di Luigi Roano
Martedì 12 Ottobre 2021, 10:44 - Ultimo agg. 16:10
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Prima di incontrarsi alla direzione provinciale del Pd, il sindaco Gaetano Manfredi e Francesco Boccia - parlamentare del Pd e responsabile del partito per gli enti locali - hanno avuto un lungo colloquio nel corso del quale sono state gettate le basi - per quello che riguarda i dem - della loro partecipazione al governo della città, dei nomi da mettere in giunta. Schemi prefissati sui numeri non ce ne sono, pur essendo il Pd il primo partito della coalizione, ma paletti politici sono stati posti. E Manfredi al riguardo è lineare. «Stiamo facendo delle riflessioni - dice il sindaco - cercheremo di avere tempi brevi, perché la città ha bisogno di essere governata. Una giunta di alto profilo, che sia in grado di rispondere alle esigenze della città, che sono tante, soprattutto considerando che troviamo un'amministrazione in condizioni molto difficili». Quanto alla chiacchierata con Boccia Manfredi è più abbottonato: «Abbiamo parlato delle prospettive della città, dell'impegno che ci dev'essere per rimettere Napoli al centro della politica nazionale, della sfida del Pnrr e credo sia una delle cose fondamentali su cui dobbiamo lavorare».

E sulla giunta Manfredi ammette: «Con Boccia siamo rimasti sui principi generali, tutti siamo dell'idea che bisogna fare una giunta di alto livello. I nomi si conosceranno al momento opportuno». Così sulla questione vicesindaco Manfredi racconta: «Valuteremo, è un'opportunità». Per poi aggiungere. «Dal Consiglio comunale non pescheremo eletti per la giunta». La sostanza è che la candidatura di Marco Sarracino come numero due va affievolendosi. Un po' perché il segretario - questo trapela - «è più propenso alla rinuncia perché vuole dedicarsi al partito». Molto perché Sarracino vicesindaco avrebbe avuto il sapore di uno schiaffo al governatore Vincenzo De Luca che, si sa, con il giovane segretario non ha rapporti idilliaci, lo vede come l'artefice dell'alleanza con il M5S che lui ha sempre contrastato. Gli equilibri sono fragili e Manfredi lo sa bene. Il sindaco - infatti - ha accettato il ripensamento di Sarracino, almeno per ora, ma ha detto no anche agli eletti in giunta. Vale a dire chiude la porta al ripescaggio della seconda degli eletti Pd Enza Amato che i deluchiani, in particolare il vice di De Luca Fulvio Bonavitacola, voleva portare in giunta come vice di Manfredi e in alternativa nel ruolo di assessora alle Politiche sociali. Se ne saprà di più dopo la proclamazione di Manfredi che forse potrebbe esserci venerdì, e soprattutto dopo i ballottaggi di domenica e lunedì dove Manfredi si spenderà molto. Per lui «avere sindaci omogenei politicamente» sarebbe importante per governare anche la Città metropolitana.

Boccia sul Pd in giunta spiega: «Asticella alta come è sempre avvenuto nelle cose che ha fatto Manfredi e Napoli può permettersi di issare in alto l'asticella, modello Tamberi».

Il riferimento è all'olimpionico di salto in alto. «Si può saltare in alto, ci sono tanti talenti a Napoli e sono sicuro che la politica dei progressisti e riformisti uniti metterà in prima linea le eccellenze che Napoli ha. Sui nomi sceglierà il sindaco sulla base di valutazioni che tengano conto di una qualità e di un profilo alto». Per Boccia «Napoli, con la guida di Manfredi, sarà un laboratorio nazionale. Il riscatto del sud passa attraverso la crescita di Napoli nell'industria, nell'innovazione, nella cultura, nel turismo. Finalmente Pd e M5S si sono presentati uniti e i risultati si sono visti. Con Manfredi finisce la stagione dei conflitti e inizia l'era di una Napoli laboriosa e proiettata verso il futuro».

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