Il supercommissario Basile: «Così faremo le Universiadi a Napoli»

Il supercommissario Basile: «Così faremo le Universiadi a Napoli»
di Gerardo Ausiello
Mercoledì 25 Luglio 2018, 07:00 - Ultimo agg. 12:55
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«Se vogliamo che l'evento si faccia gli enti locali dovranno collaborare. Ora la responsabilità è tutta nelle nostre mani». Inizia in salita il lavoro di Gianluca Basile. Il primo giorno da commissario straordinario per le Universiadi lo passa rintanato nel suo ufficio a Palazzo Santa Lucia, alternando lunghe telefonate a febbrili riunioni. Pochi minuti per riprendere fiato, poi si rituffa in apnea nelle carte. «Ora dobbiamo solo lavorare», dice al Mattino mentre, in sottofondo, il telefono fisso squilla ancora.
 

Da oggi lei è il supercommissario, cioè colui che dovrà evitare a Napoli e alla Campania una figuraccia. Come ci si sente?
«Non ho ancora letto la stesura finale del provvedimento, quindi sui poteri sono cauto. Non credo di avere particolari competenze in più rispetto a quelle del prefetto Latella».

Già, il prefetto Latella. Nel braccio di ferro tra Comune e Regione ha avuto la peggio. E nel frattempo sono stati accumulati altri ritardi.
«La dottoressa Latella va solo ringraziata per ciò che ha fatto in questi mesi. Quanto ai rapporti tra Comune e Regione, le difficoltà sono sorte a causa della collocazione del villaggio».

Ora questi problemi sono superati? Gli atleti andranno sulle navi?
«Vorrei chiarire che fin dall'inizio c'è stata l'ipotesi di collocare gli atleti in tre poli, e dunque non nello stesso luogo. A Caserta saranno ospitati negli hotel, a Salerno tra alberghi e residenze universitarie».

E a Napoli?
«C'è stata l'aggiudicazione della gara per una prima nave da crociera, abbiamo le disponibilità per altre navi che ci sono state confermate nelle manifestazioni di interesse. Si tratta di proseguire lungo questa strada per dare piena e degna ospitalità a 4mila atleti».

Archiviata del tutto l'ipotesi Mostra, dunque?
«Si sta valutando di utilizzare il parcheggio. Faremo subito una verifica in tal senso».

Sulla Mostra si è registrata fin dal primo momento la netta opposizione di De Luca. Lei è d'accordo? Perché questa presa di posizione della Regione?
«Da tecnico posso dire che sul villaggio alla Mostra d'Oltremare esiste un problema di budget ma anche di tempi: all'evento manca meno di un anno, non ce la faremmo a completare i lavori. Probabilmente quando si è immaginata questa soluzione si riteneva di avere a disposizione un tempo maggiore. Già solo per le autorizzazioni servirebbero settimane, se non mesi».

Scusi, ma la Fisu, la Federazione internazionale degli sport universitari, è favorevole a sistemazioni non omogenee per gli atleti?
«La Fisu è convinta, come le istituzioni locali, che ci siano ancora le condizioni per organizzare qui la kermesse».

E lei?
«I tempi sono stretti, ma possiamo farcela».

È consapevole che le toccherà mediare tra De Luca e de Magistris?
«Ci proverò, ce la metterò tutta, è necessario trovare una sintesi altrimenti diventa complicato centrare l'obiettivo. Voglio però rassicurare tutti sul fatto che, ad eccezione delle diverse visioni sul villaggio, esiste piena sinergia tra gli enti locali e infatti le gare per il restyling degli impianti sono in corso».

Cosa la preoccupa di più in questo momento?
«Gli aspetti da monitorare sono tanti, le preoccupazioni non mancano. Probabilmente la parte su cui c'è da accelerare al massimo riguarda i servizi».

Dover avviare ora queste gare significa rischiare di non completare le procedure in tempo. Che idea ha? Si potrebbero coinvolgere le società in house?
«È una possibilità che nei mesi scorsi avevamo considerato. Poi la nomina di un commissario governativo, il prefetto Latella appunto, rendeva difficile l'impiego di aziende partecipate di Regione e Comune perché c'era di mezzo l'esecutivo nazionale. Oggi potrebbero esserci di nuovo le condizioni per riprendere il discorso, almeno per i settori di competenza di queste società, dai trasporti alla sanità. Per le cure mediche saranno coinvolti anche i Policlinici. E poi ci aspettiamo un supporto in tal senso dalle Federazioni sportive, che sono il nostro valore aggiunto».

Le risorse previste saranno sufficienti?
«Abbiamo a disposizione i 270 milioni dell'accordo di programma quadro. Non c'è mai stato un problema di risorse».

Quali gli impianti su cui sarà necessario bruciare i tempi? Lo stadio San Paolo?
«Al San Paolo domani dovrebbero iniziare i lavori della pista d'atletica. Per quanto riguarda la sistemazione dei sediolini e l'abbattimento delle barriere architettoniche ritengo che ci sia la disponibilità di Comune e Regione ad operare. L'importante è completare al più presto le gare per procedere con l'aggiudicazione degli appalti e l'inizio dei lavori».

Come giudica la scelta del governo nazionale di chiamarsi fuori? Scarsa fiducia negli enti locali?
«Ho letto le dichiarazioni di Giorgetti. Non mi esprimo su questo, non spetta a me farlo».
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