Anm Napoli, ecco il piano di rilancio: aumento biglietti e cento autisti in arrivo

Anm Napoli, ecco il piano di rilancio: aumento biglietti e cento autisti in arrivo
di Luigi Roano
Martedì 10 Dicembre 2019, 07:30 - Ultimo agg. 13:13
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Lacrime e sangue versate per salvare Anm - che comunque resta con sul groppone un debito da 120 milioni - e lacrime e sangue serviranno per rilanciare un'azienda decotta con personale mediamente sui 60 anni e poco adeguato, ma ultra sindacalizzato dove in 10 hanno il potere, giusto per fare un esempio recentissimo, di bloccare le funicolari rinunciando a svolgere il lavoro straordinario regolarmente retribuito. In questo contesto la scommessa - dopo il via libera del Tribunale al concordato che ha evitato il fallimento - è migliorare il servizio scadente offerto ai napoletani, soprattutto quello su gomma, rilanciare il ferro con una metropolitana che procede a singhiozzo e produrre reddito, economie, soldi che presuppongono anche l'aumento del ticket.
 

 

La prima cosa da fare - secondo anche coloro che hanno prodotto il piano di salvataggio, vale a dire le agenzie di rating, è la rivalutazione del biglietto, ovvero l'aumento da 1,10 euro a 1,30. Si tratta di adeguare il costo a quelli che già praticano l'Eav e Trenitalia e che si trova a Milano, a Roma e in altre città. Il punto è capire se i napoletani avranno la pazienza di sborsare 20 centesimi in più al biglietto, a fronte di un servizio non adeguato e dare quindi fiducia ad Anm che con l'aumento possa migliorare il trasporto pubblico. Al netto di questo è giusto anche ricordare che gli evasori, quelli che viaggiano a sbafo sui bus, sono circa il 50% degli utenti. Il rilancio passa anche dalle aperture delle nuove stazioni, dall'arrivo dei nuovi treni, dal completamento delle linee 1 e 6. Senza trascurare che bisogna strutturare l'azienda anche sotto il profilo del personale: autisti e controllori e macchinisti. Nicola Pascale, ammistratore unico di Anm prova a farsi coraggio: «Il Tribunale certifica un ottimo risultato di Anm - racconta - un riconoscimento che salva l'azienda impegnata a garantire il miglior servizio possibile e allo stesso tempo a rientrare dai debiti storici. Ora possiamo ripartire guardando anche al bilancio 2019 che chiuderemo in positivo». Pascale racconta cosa c'è in cantiere: «Stiamo investendo insieme al Comune e alla Regione sui nuovi treni per la Linea 1 della metropolitana e sui nuovi bus, abbiamo riattivato il cantiere per il filobus della parte collinare della città, stiamo per riattivare il tram tra la zona orientale e il Centro e tra pochi giorni vedremo al lavoro gli oltre 100 autisti con contratto interinale che si affiancano a tutti i dipendenti impegnati per il servizio. Sappiamo che possiamo e dobbiamo fare sempre di più per portare il livello del trasporto pubblico a livelli europei, da oggi abbiamo una spinta in più per farlo».

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I treni della linea 1 in attività sono 9, ne sono stati comprati 19: il primo arriverà nei primi mesi dell'anno nuovo, entro il 2020 dovrebbero esserne a disposizione la metà, e già si dovrebbe vedere un miglioramento sostanziale del servizio su ferro. Restando sul ferro si rivedranno tra Sirio e vecchi tram altri 42 mezzi in strada. Il tram viaggerà in gran parte in percorso protetto e questo lo renderà una opzione importante rispetto ai bus e anche alle auto private. Quanto ai nuovi bus entro il 2020 ne dovranno arrivare 60 che sostituiranno una parte di quelli vecchi in servizio anche da 17 anni. Infine ma non certo ultimo per importanza con il sì dei creditori - che con il concordato rinunceranno a una trentina di milioni - si può immaginare di recuperare un po' di liquidità o almeno di non avere molta pressione dal debito sotto il profilo finanziario.

Non tutti se ne ricordano ma Anm gestisce 25mila strisce blu e altri 8.000 parcheggi «in struttura» cioè al chiuso.
Dovrebbero fruttare in termini di incassi almeno quanto la vendita dei biglietti, invece l'indice di evasione anche su questo fronte è massiccio.

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