«Noi, le meridionali»: un piano
per il Sud al femminile

«Noi, le meridionali»: un piano per il Sud al femminile
di Giuliana Covella
Lunedì 2 Dicembre 2019, 15:38
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Il rilancio delle donne parte dal sud. Da questo presupposto prende le mosse il progetto Le Meridionali, che sarà presentato oggi, alle 18.30, presso la chiesa di San Potito in via Salvatore Tommasi, alla presenza del ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano. Lo scopo è contrapporre modelli positivi di una classe dirigente meridionale che agisce, lavora, conquista riconoscimenti in Italia e all'estero senza ottenere la giusta attenzione da parte della politica, all'immagine stereotipata di un Mezzogiorno inefficiente, che chiede assistenza e spreca risorse. Nato da un'idea di Gabriella Fabbrocini, direttore della Dermatologia della Federico II, il progetto mette insieme undici storie di donne di successo che, con il loro operato in diversi settori contribuiscono allo sviluppo del territorio e a diffondere l'immagine di un Mezzogiorno come straordinaria risorsa per il Paese.

LE STORIE
Si chiamano Stefania Brancaccio imprenditrice, vicepresidente Coelmo e Cavaliere del Lavoro; Annamaria Colao, titolare della cattedra Unesco di Educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile alla Federico II; Momina Condorelli, promotrice del programma Erasmus; Simona Creazzola, farmacista e presidente Sifo; Benedetta de Simone Rossi, stilista; Immacolata De Vivo, docente alla Harvard Medical School; Anna Iervolino, direttore generale dell'Azienda ospedaliera Federico II; Renata Picone, direttore della Scuola di Restauro della Federico II; Maria Triassi, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II; Immacolata Troianiello, consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Napoli; Laura Valente, presidente del Cda della Fondazione Donnaregina. Sono loro le undici donne simbolo del Mezzogiorno scelte da Gabriella Fabbrocini, che spiega: «È su questa risorsa che Le Meridionali vuole accendere i riflettori, aprendo un'interlocuzione con una politica talvolta troppo autoreferenziale, per provare a vivere l'Italia come sistema Paese e non singole realtà. Un'Italia che dal Sud continua ad attingere le nostre migliori intelligenze, forze produttive, fondi e opportunità». Chiare e dirette le proposte delle undici eccellenze al femminile. «Promuovere la cultura del lavoro, andare a stanare quello nero, immaginare al Sud una vera rete di welfare per la famiglia - dice Stefania Brancaccio - c'è una disattenzione verso il Meridione, dove le donne si riscattano, ma ancora non hanno voce in capitolo. Essere sì politicamente attive, ma non partitiche».

A sentirsi «orgogliosamente napoletana e del Sud» è Laura Valente, presidente Fondazione Donnaregina, milanese da 30 anni a Napoli, che aggiunge: «anche nel mio settore è innegabile che le donne abbiano subito embarghi, tanto che in passato non entravano nemmeno nei Conservatori. Tutte le donne delle Meridionali, eccetto me, potrebbero essere donne di governo perché con le loro professioni incidono sulla vita del Paese». Umile ma consapevole di «essere riuscita a dare un contributo internazionale alla ricerca internazionale» è Annamaria Colao. «Quando ho iniziato - ricorda - l'endocrinologia era una branca innovativa della medicina. Sono felice del mio successo, ma mi ha aiutato anche il contesto. Non ho mai trovato un uomo che mi abbia ostacolato». Fermo restando che «ci muoviamo in un contesto dove le donne fanno più fatica ad affermarsi. Il segreto? Credere nelle proprie capacità, perché il talento senza costanza né sacrificio non porta a nulla», conclude.

LE PROPOSTE
Già pronto un documento (alla cui stesura ha contribuito Raffaele Calabrò, rettore Campus Biomedico di Roma) di proposte operative che partono dall'ultimo rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno, di cui quattro sono i punti cardine: defiscalizzazione del lavoro femminile per le imprese del Sud; deducibilità fiscale dei costi per la gestione di figli e casa; ticket sanitario unico per i controlli clinici annuali finalizzati alla prevenzione; smart working con flessibilità di orari e digitalizzazione. Alla presentazione interverranno oltre a Fabbrocini e Calabrò, l'economista Gaetano Vecchione, il direttore Svimez Luca Bianchi e la giornalista Lucia Annunziata.
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