«Spiazzati dal caos liste a Napoli
ma la Lega qui è cresciuta»

«Spiazzati dal caos liste a Napoli ma la Lega qui è cresciuta»
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 10:23
4 Minuti di Lettura

«Abbiamo eletto nove consiglieri nelle Municipalità e oltre quaranta in tutta la Regione, nonostante fosse la prima volta che presentavamo le nostre liste». Valentino Grant, europarlamentare e coordinatore regionale della Lega in Campania, prova a vedere il bicchiere mezzo pieno - un po' come ha fatto Salvini a livello nazionale - nonostante il partito sia stato travolto dall'affaire liste a Napoli, dove il Carroccio non è riuscito a presentare il proprio simbolo per il Consiglio comunale. La linea è tutta sulla difensiva.

Onorevole, dopo un mese dal pasticciaccio ci racconta cosa è successo? Com'è possibile che un partito che aveva così a cuore di provare a sfondare nelle città del Mezzogiorno non riesca neppure a compilare correttamente le liste?
«Abbiamo lavorato alacremente e con grande impegno abbiamo consegnato le liste.

Siamo stati noi i primi a restare spiazzati dagli accadimenti, soprattutto per tutti coloro che da anni sposano il nostro progetto sui territori».

A catena questo caos pare aver alterato i rapporti tra la Lega e il vostro candidato Maresca (con Salvini e Giorgetti che lo hanno snobbato nelle loro visite in città). Adesso l'ex pm ha deciso di mettersi a capo dell'opposizione in consiglio comunale, lo sosterrete?
«Ben venga se Maresca ha deciso di continuare la battaglia per Napoli. È sicuramente una risorsa preziosa, che a sue spese, ha compreso che il civismo è vincente se concretamente fa squadra con i partiti. Si incide anche fuori dai banchi comunali, se davvero si sostengono le istanze dei cittadini. E non dimentichiamo che la Lega al governo sta ottenendo grandi vittorie per tutti gli italiani».

Crede che Maresca fosse il candidato idoneo? O come sostengono i suoi alleati di Fdi il nome giusto era Sergio Rastrelli?
«Le valutazioni del giorno dopo sono sempre le più semplici, ma sicuramente insegnano tanto. Soprattutto nelle Comunali influisce sì il candidato sindaco, ma molto spesso le liste a sostegno. Lo abbiamo visto a Napoli come a Caserta, dove si sono alleati tutti contro i nostri candidati sindaci. Quanto a Fdi è facile dire dopo se era meglio Tizio o Caio, ma il dato reale è che in Campania abbiamo eletto neo consiglieri e siederemo per la prima volta in diversi Consigli comunali. Come prima volta che ci presentiamo alle amministrative in città importanti della Campania come Napoli, Caserta, Benevento e Salerno e considerando che in molti Comuni spesso il centrodestra è andato diviso, abbiamo raggiunto risultati soddisfacenti».

Proprio a Napoli una parte di Forza Italia ha già cominciato a spostarsi verso il centrosinistra (come avvenuto alla lista Azzurri per Napoli dell'ex coordinatore cittadino Lanzotti). La coalizione restera salda?
«Noi guardiamo in casa nostra. E poi proprio oggi il leader di Fi Berlusconi è stato chiaro dicendo che gli azzurri fanno parte del centrodestra».

In Campania l'unica consolazione resta forse il risultato di Zinzi a Caserta, sconfitto ma onorevolmente. A Benevento però Mastella ha dato una bella batosta anche d'immagine alla Lega che da anni gli fa la guerra, non crede?
«Dobbiamo dire grazie a Gianpiero che ha lottato con tanti amici senza mai fermarsi, ottenendo davvero un grande risultato. A Caserta è bene ricordare che non solo abbiamo combattuto contro il centrosinistra, ma anche con pezzi di Fi, che hanno deciso di sostenere Marino. A Benevento ha vinto il solito sistema, ormai radicato da anni, che in una fase di Covid e di aumento della povertà, ha trovato terreno fertile».

Su quali basi continua il progetto della Lega a Napoli e in Campania. Come si può tenere la barra dritta se ora le prossime elezioni in quattro capoluoghi di provincia su 5 si terranno tra 5 anni?
«Noi siamo già ripartiti più carichi di prima. Partiremo con campagne d'ascolto, così come indicato dal nostro capitano Salvini, e porteremo avanti le istanze dei cittadini».

La Lega è realmente divisa? Pagate la dicotomia tra la lega giorgettiana di governo e quella di lotta di Salvini?
«Nella Lega ci si confronta tanto e soprattutto si fa sintesi, al fine di trovare soluzioni per i cittadini. Noi siamo davvero una squadra, in cui ci dividiamo i compiti, per moltiplicare le vittorie».
 

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