Liti e consigli, le due lady-Dema
scatenate sul web: l'ultimo scontro

Liti e consigli, le due lady-Dema scatenate sul web: l'ultimo scontro
di Adolfo Pappalardo
Sabato 21 Aprile 2018, 10:16
3 Minuti di Lettura
Ah le mogli dei de Magistris! Inteso come il sindaco e il suo braccio destro, il fratello Claudio. E se l'ex pm con la comunicazione sui social network ha costruito, sapendosi ben destreggiare, gran parte della carriera politica c'è anche il contraltare della moglie. O della cognata, in quest'ultimo caso. E se la prima spesso difende a spada tratta il marito, la seconda (ovvero la consorte di Claudio) sui social critica quella stessa amministrazione.
Inaugura il nuovo corso la moglie del sindaco di Napoli. Ricordate? Era esattamente un anno fa quando Mariateresa Dolce, nick name Greta Fiore su Facebook, interviene sulle polemiche interne alla maggioranza per l'approvazione del bilancio: «Se sono così bravi possono sempre candidarsi a sindaco di Napoli e risolvere tutti i problemi della città. Li vorrei vedere una settimana a governare, anzi meglio sei anni come Luigi. Scommettiamo che saremmo già in dissesto? Mi gioco la vita».

E poi, appena una settimana fa, quando battibecca con Umberto De Gregorio, il deluchianissimo presidente dell'Eav: «Ognuno esprime le sue idee. In buona o cattiva fede», scrisse al numero uno della società di trasporti alla vigilia delle due manifestazioni sui debiti pregressi: quella organizzata dal sindaco e quella flop del Pd. Difesa a oltranza del marito-sindaco.

Ma può capitare anche che l'altra consorte, quella di de Magistris junior, verghi invece critiche contro la giunta arancione. Accadde sul corno da allestire sul Lungomare («Orrore puro, spero la Soprintendenza bocci il progetto») e poi, a gennaio scorso, sulla gestione dei flussi turistici. Per carità, Paola Lattaro, docente di matematica, ha sempre rivendicato orgogliosamente di poter dire la sua senza farsi ingessare nel ruolo familiare. E così anche ieri.
Prendi il caso spinoso delle famiglie rom dall'auditorium di Scampia. Faccenda delicata perché per un anno palazzo San Giacomo ha cercato di sgomberarle attraverso una lunga e delicata mediazione. Sino a trovare l'accordo: 5mila euro a famiglia per farle andare via. Tutto risolto? Macché.

 

Perché a esternare una certa indignazione su Fb è Laura Bismuto, consigliere comunale eletta con de Magistris: «Un triste epilogo», attacca contro la stessa amministrazione. «Sai bene che non era uno sgombero: da mesi l'assessorato e tutti noi stavamo seguendo le famiglie rom, ospitate in auditorium dalla notte dell'incendio.
Le condizioni pur sempre precarie di vita in un teatro sono durate anche troppo e per questo l'assessore Gaeta e l'amministrazione comunale hanno voluto proprio per queste famiglie fare uno sforzo, un impegno economico di 50mila euro per aiutare questi nuclei familiari a superare l'assistenzialismo e tendere all'autonomia», si giustifica Maria de Marco, consigliera Dema dell'VIII municipalità.

Ma il cortocircuito è una manciata di minuti dopo. Perché contro lo sgombero voluto dall'amministrazione de Magistris è proprio Paola Lattaro, moglie di Claudio. La signora de Magistris, appunto.
«Questa volta non sono d'accordo. 5mila euro a nucleo familiare (per le famiglie che hanno potuto avere il contribuito) cosa risolvono?», si chiede la Lattaro, che poi se la prende direttamente con Roberta Gaeta, l'assessore al Welfare della giunta de Magistris. «Visto che intanto erano stati parcheggiati all'auditorium da mesi, ci voleva almeno il buonsenso di far terminare l'anno scolastico ai più piccoli. All'auditorium l'assessore alle politiche sociali - continua la Lattaro - si è fatta vedere ad agosto e poi da allora direttamente al concerto di Capodanno per le foto di rito...».
E quest'ultima è una sciabolata diretta all'assessora.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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