M5S: «Intervenire su Castellammare», ma spunta il video del meetup col figlio dell'imprenditore arrestato per camorra

M5S: «Intervenire su Castellammare», ma spunta il video del meetup col figlio dell'imprenditore arrestato per camorra
Giovedì 28 Marzo 2019, 19:56 - Ultimo agg. 22:59
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Il caso Castellammare sbarca a Montecitorio. Scoppia la polemica sulla interpellanza presentata dalla deputata stabiese del M5S Carmen Di Lauro (insieme alla collega Teresa Manzo e ad Andrea Caso della Commissione Antimafia) per chiedere «a gran voce trasparenza e legalità» a Castellammare di Stabia. Nel documento si chiede al ministro dell'Interno Matteo Salvini di «promuovere le dovute iniziative» alla luce degli arresti e delle inchieste che stanno facendo tremare la provincia napoletana.

Un'iniziativa, quella della deputata cinquestelle, duramente criticata dal sindaco di Castellammare in quota Forza Italia, Gaetano Cimmino. E non manca in città chi punta il dito proprio contro Di Lauro, rispolverando il video di una riunione del meetup stabiese risalente al 2016, che vede seduto a tavola con esponenti del M5S locale Luigi Greco, ex consigliere comunale di Scelta Civica e figlio di Adolfo Greco, l'imprenditore della distribuzione del latte finito agli arresti lo scorso dicembre con l'accusa di aver fatto da mediatore tra altri imprenditori e i clan camorristici di Castellammare e dei Monti Lattari, nell'ambito dell'inchiesta Olimpo. Lo stesso Luigi, tra l'altro, figura tra gli indagati dell'inchiesta parallela sulla maxi speculazione edilizia della ex area Cirio.

Il video della riunione in questione è stato postato sulla sua pagina Facebook dal blogger stabiese Genny Manzo: «Ma a questa bella tavolata non c'era anche Carmen Di Lauro? Ah, saperlo! Noi restiamo garantisti!», scrive Manzo sul social network.

Interpellata dall'Adnkronos, Di Lauro conferma di aver partecipato alla riunione anche se «per poco tempo»: «Si è trattato di una delle tante assemblee pubbliche che facevamo con gli attivisti del Movimento. In una di queste assemblee - spiega la deputata campana - si presentò Luigi Greco. Fu lui a venire da noi, voleva parlarci dei suoi progetti per la città. Avremmo dovuto forse dire: no, te ne devi andare?. Noi abbiamo sempre ascoltato tutti, poi ovviamente quando si tratta di fare le liste, queste persone dentro con noi non ci sono mai».

Versione confermata anche da Vincenzo Amato, ex consigliere comunale del M5S ora in corsa per le europarlamentarie. «All'epoca - racconta Amato all'Adnkronos - Greco era consigliere e volle incontrarci. Fu un'assemblea pubblica e molto nutrita. Noi ribadimmo il no alla chiusura della stazione delle Ferrovie dello Stato». Infatti l'incontro si tenne nel bar adiacente alla stazione.

«Cosa chiese Greco? Nulla di preciso: voleva conoscere la nostra realtà... Noi siamo da sempre aperti e pubblici, quindi non ci sottraemmo», prosegue l'ex consigliere grillino, che plaude alla interpellanza presentata da Di Lauro definendola «un atto doveroso».

Di tutt'altro tenore il commento del sindaco di Castellammare, Gaetano Cimmino. In un lungo post su Facebook il primo cittadino stabiese definisce l'iniziativa della pentastellata «un atto ingeneroso nei confronti della città e dei cittadini», da parte di una «deputata improvvisata» che «mortifica una realtà che sta reagendo per recuperare la sua identità». E precisa che «le indagini della guardia di finanza sui lavori pubblici sono state precedute dalle denunce di un nostro consigliere di maggioranza. Noi - rimarca Cimmino - siamo qui per lavorare nell'unico interesse di rilanciare la nostra città e incentivare l'imprenditoria sana ad investire sul nostro territorio».
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