La madre di Di Maio preside a Pomigliano: «Ho avuto il trasferimento come tanti»

La madre di Di Maio preside a Pomigliano: «Ho avuto il trasferimento come tanti»
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 30 Agosto 2019, 07:30 - Ultimo agg. 07:31
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«Tanti docenti hanno dei trasferimenti per riavvicinarsi a casa, ma non vedo perché il mio nuovo incarico dovrebbe far notizia». Paolina Esposito, madre di Luigi Di Maio, torna a lavorare a due passi da casa, nella sua Pomigliano, ma non le fa di certo piacere che ogni aspetto che riguardi la sua vita privata finisca sui giornali. Mamma-Di Maio, docente e fino ad oggi preside all'istituto comprensivo San Giovanni Bosco di Volla, ha finalmente raggiunto il traguardo di ritornare al paese che ha dato i natali all'ormai ex vicepremier.
 
Per l'insegnante c'è stata pochi giorni fa la notizia che potrà presiedere il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane Salvatore Cantone di Pomigliano d'Arco. Un ritorno a casa dopo quattro anni, fino al 2015 era stata infatti vicepreside nel Liceo Scientifico Imbriani, sempre a Pomigliano.

Ieri la signora Esposito è stata per il suo ultimo giorno nell'istituto di Volla, al lavoro come sempre, ma anche per salutare gli ormai ex colleghi. Stimata da tutti nelle scuole in cui ha lavorato, Paolina ha sempre mantenuto un basso profilo, poche interviste e rarissime apparizioni in tv. Raggiunta al telefono, racconta la sua difficoltà a parlare con i giornalisti. Non nasconde di avercela un po' con chi ha ripreso su alcuni siti web la notizia del suo trasferimento a Pomigliano come se chissà quali favoritismi si celassero dietro questo rientro in paese. «Non vedo cosa ci sia di strano spiega si tratta di normali meccanismi». Non lo dice esplicitamente, ma fa intendere che tutti gli articoli sulle questioni di famiglia dei Di Maio, dai lavoratori in nero nella ditta del marito alle ricostruzioni scandalistiche sugli abusi edilizi nelle proprietà di Mariglianella, hanno lasciato ferite nel cuore. Come pure il rincorrere ossessivo da parte dei media a quella sua partecipazione negli organigrammi della società edile di Antonio Di Maio, in cui lei figurava a capo della ditta individuale, ha lasciato squarci nell'anima. «Ci hanno massacrato» - dice. Ma non c'è rabbia o spirito di vendetta nelle sue parole, solo stanchezza nel vedere come anche il suo lavoro finisca troppo spesso sotto i riflettori.

Del trasferimento preferisce non parlarne, del resto il curriculum parla per lei, un profilo di tutto rispetto. Una carriera iniziata con tanto impegno nello studio e il raggiungimento di una laurea con lode in Lettere Classiche. Chissà che il figlioletto non abbia appreso da lei la predisposizione ad interessarsi alla cosa pubblica, Paolina discusse nel 1978 la sua tesi in Letteratura Greca su Storia e Società nel mondo poetico e culturale di Solone. Dalla «Democrazia assoluta» teorizzata dal giurista dell'Antica Grecia alla «Democrazia diretta» oggi propagandata da Luigi che ancora tiene in bilico la formazione del nuovo governo vincolandola al voto sulla piattaforma Rousseau. Poi nel 1982 il traguardo del Diploma di Specializzazione presso l'Ansi con il punteggio di 30 e lode. Una carriera lunga con tanti anni di insegnamento trascorsi in giro per la Campania: da Teano a Vico Equense, da Casalnuovo a Somma Vesuviana. Poi lo sbocco finale come preside, incarico svolto per il primo anno, nel 2016, a Pagani, in provincia di Salerno.

La preside declina però la proposta di un'intervista, magari per raccontare cosa prova un «cuore di mamma» nel vedere il figlio 33enne in una delle prove più complesse da quando è entrato in politica. Preferisce restare in disparte e osservare da lontano le prossime mosse di Luigi. Non le piacciono i riflettori a cui non è abituata. Poi, anche per non tirarla per le lunghe, la signora Di Maio spiega di essere impegnata in una riunione a scuola e di dover attaccare, ma lo fa con una gentilezza d'altri tempi. «Qualsiasi cosa farà mio figlio - chiude - agli occhi del mio cuore di mamma sarà lo stesso».
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