Medici in ambulanza, arrivano i primi bonus in Campania: 800 euro al mese

Medici in ambulanza, arrivano i primi bonus in Campania: 800 euro al mese
di Ettore Mautone
Sabato 25 Luglio 2020, 12:00
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Spiragli in vista per il recupero dei tagli in busta paga scattati da questo mese per il personale medico convenzionato che lavora sulle autoambulanze della centrale 118 diretta da Giuseppe Galano. L'indennità oraria di 5,16 euro - trattenuta dalle Asl campane in base a un'interpretazione autentica del dettato contrattuale che, nel 2005, inglobò nello stipendio dei medici convenzionati tutte le indennità prima percepite in un'unica voce - saranno recuperate con una rivisitazione dell'assetto contrattuale. In pratica siglando un accordo integrativo regionale allo studio degli uffici di Palazzo Santa Lucia. Saranno introdotte altre voci a ristoro delle perdite. L'obiettivo è tenere conto del peculiare lavoro usurante svolto in prima linea dai camici bianchi della rete dell'emergenza e urgenza in Campania con livelli retributivi già piuttosto bassi rispetto ai loto colleghi titolari di altri tipi di contratti. La prima riunione, fissata ieri a Palazzo Santa Lucia con i rappresentanti sindacali, è stata aggiornata a martedì prossimo. La scure che si è abbattuta sui medici in soldoni vale 866 euro mensili (l'indennità decurtata moltiplicata per 168, il monte ore lavorato) a cui bisogna però aggiungere anche il rateo delle restituzioni che si aggirano dai 60 agli 80 mila euro che finiscono per dimezzare lo stipendio. Il Comitato di valutazione che si riunisce come detto il 28 luglio passerà la palla alla delegazione pubblica deputata per legge ad aggiornare i contenuti contrattuali.

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I tempi saranno brevi. L'ipotesi di fondo su cui si lavora è il pieno recupero dei circa 5 euro dell'indennità negata aggiungendo un'altra quota per raggiungere 7,5 o 8 euro in tutto a compendio delle funzioni assistenziali svolte. Si tratta di discutere anche di una serie di punti controversi che vanno dalla remunerazione degli straordinari all'impiego nei pronto soccorso (solo a Napoli circa 40 medici del 118 sono impiegati nei reparti di emergenza degli ospedali) annullando così l'effetto dei tagli. L'obiettivo è anche scongiurare la fuga in massa di questi medici da un servizio che già viaggia con il freno tirato a causa delle carenze di personale specializzato. L'accordo stralcio dovrebbe essere siglato entro la prima settimana di agosto.
 

 

Intanto il 5 agosto debuttano ufficialmente le aggregazioni funzionali territoriali della medicina di famiglia (Aft) un altro ramo della medicina convenzionata. In Regione i rappresentanti di 174 aggregazioni che coprono quartiere per quartiere l'intero territorio regionale incontreranno i manager delle Asl e il presidente De Luca. Si tratta di definire alcune modalità operative di questa importante fetta della medicina di prossimità che svolgerà funzioni assistenziali più complesse rispetto a quelle erogate oggi grazie alla condivisione informatica delle storie cliniche dei pazienti. L'obiettivo è farsi carico dei pazienti che oggi approdano impropriamente nei pronto soccorso. Diabetici, ipertesi, affetti da broncopatie. Un ambulatorio di riferimento avrà la possibilità di effettuare esami diagnostici di primo livello come elettrocardiogramma, spirometria ed ecografia per un primo indirizzo diagnostico mentre un tassello fondamentale lo svolgeranno la telemedicina e la teleassistenza sperimentati durante il lockdown. Il fine è svolgere un efficace filtro agli accessi nei pronto soccorso e aumentare l'offerta assistenziale nell'ambito della medicina distrettuale polispecialistica. Infermieri di studio e assistenti di studio da assumere con costi in parte a carico delle Asl, e tecnologie di base finanziate dal ministero della salute, completeranno il quadro dell'offerta assistenziale.

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