Consiglieri con doppi uffici, è bufera al Comune di Napoli

Consiglieri con doppi uffici, è bufera al Comune di Napoli
di Paolo Barbuto
Giovedì 18 Aprile 2019, 07:00
3 Minuti di Lettura
C'è la firma di David Lebro (La Città) e Diego Venanzoni (Pd) alla fine delle due pagine e mezzo inviate alla Corte dei Conti per chiedere accertamenti sulla questione degli uffici assegnati all'interno di Palazzo San Giacomo a due consiglieri «delegati» dal sindaco de Magistris. Si tratta di Maria Caniglia del gruppo Ce simme sfasteriati e di Gabriele Mundo di Riformisti Democratici con de Magistris, entrambi nella quota della maggioranza arancione. Ed entrambi con altri uffici già a disposizione nel palazzo di via Verdi dove c'è la sede del Consiglio Comunale. Alla Caniglia, delegata a supporto dell'assessore al commercio e alle pubbliche affissioni è stato attribuito l'ufficio che vedete segnato con la lettera A nella piantina qui di fianco, a Mundo che è delegato ad attività produttive, cimiteri e mercati è andato, invece, lo spazio contrassegnato dalle lettera B.
 
Alla Corte dei Conti viene chiesto un intervento per appurare se sia stato corretto attribuire quegli uffici (uno dei quali, quello di Mundo, già attrezzato con due computer e due linee telefoniche) a persone che hanno già a loro disposizione adeguati spazi in un edificio che si trova a poche decine di metri dal palazzo della Giunta: «In un momento nel quale il Comune di Napoli è in predissesto finanziario appare paradossale che si possano destinare beni e strumenti per figure quali quelle dei consiglieri delegati, ovvero colleghi che dovrebbero operare da controllori controllati. Figure non previste dal nostro regolamento. Noi proveremo a scongiurare questo ennesimo inutile spreco se ravvisato», dice Venanzoni.

Nell'esposto inviato alla Corte dei Conti le parole sono ancora più severe, fanno riferimento a una nota del servizio Patrimonio nella quale si palesa la necessità di effettuare operazioni logistiche ed edili: «Appare paradossale - è scritto nel documento - immaginare operazioni logistiche ed edili da realizzarsi in funzione dell'utilizzo dei locali assegnati ai consiglieri delegati...».

Tutti i dettagli sui motivi dell'attribuzione degli spazi sono contenuti nella disposizione numero 1 del 2019 di Natalia d'Esposito, dirigente del Servizio Patrimonio. In premessa il documento sottolinea l'attività «collaborativa, propulsiva e propositiva a supporto dell'assessore competente» immaginata da de Magistris per i delegati. In quella stessa premessa la dirigente sottolinea che il Capo di Gabinetto ha chiesto specificamente di trovare uffici all'interno di palazzo San Giacomo, «ravvisando la necessità di offrire loro degli spazi che possano agevolare il raggiungimento degli obiettivi immaginati dal sindaco».

Adesso ci sarebbe da chiedersi perché gli spazi di Palazzo San Giacomo agevolano il raggiungimento degli obiettivi immaginati da Luigi de Magistris e quelli di via Verdi invece non li agevolano. C'è, soprattutto, da chiedersi quali sono gli obiettivi che il sindaco ha immaginato per Viraj Prasanna, il consigliere extracomunitario innestato nella macchina comunale napoletana lo scorso luglio.

Il nuovo consigliere di nazionalità srilankese, che sta studiando l'italiano dopo l'imbarazzo del giorno dell'insediamento quando si mostrò palesemente in difficoltà con la lingua, sta aspettando di avere una stanzetta a via Verdi da nove mesi. Quella stanza ieri non risultava ancora assegnata; pensate la rabbia: vedere colleghi che hanno due uffici, sapere che a San Giacomo ci sono uffici in abbondanza ed essere costretto a restare nei corridoi perché per te non c'è spazio. Non abbiamo letto i documenti, però siamo certi che tra gli obiettivi immaginati dal sindaco per il consigliere extracomunitario non c'era quello di farlo sentire emarginato.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA