Presto un nuovo campus a Bagnoli, più la riqualificazione di via Diocleziano e il Parco dello Sport entro il ’25: la rinascita dell'area occidentale è vicina, e si inserisce nel quadro della svolta per Napoli. A livello economico, con la crescita delle imprese made in Sud.
A livello culturale, con la riscoperta dell’amore per la città e il relativo boom turistico. E a livello infrastrutturale, grazie ai finanziamenti governativi e all’impegno dell’amministrazione Manfredi sui progetti di rigenerazione urbana. Sono in corso lavori storici e imponenti, che cambieranno in positivo il volto del capoluogo partenopeo, rendendolo a tutti gli effetti quello che nei fatti è già: una capitale del Mediterraneo sotto ogni aspetto. È il corpo di Napoli che cambia e si rigenera.
Un processo «che porterà, entro tre anni, alla nuova Napoli». A usare questa espressione è il vicesindaco, Laura Lieto, che è anche assessore all’Urbanistica di Palazzo San Giacomo. Sono talmente tanti i progetti di riqualificazione su cui è impegnata, che tiene la sua agenda «sempre sotto mano». Ed è proprio lei a spiegare a Il Mattino dati e date di un'altra agenda, quella dei prossimi appuntamenti all’orizzonte.
Vicesindaco, partiamo da Bagnoli. Qual è il cronoprogramma per il rilancio?
«Come assessorato all’Urbanistica, abbiamo un’interlocuzione costante con la struttura commissariale. Dopo la votazione del consiglio comunale, stiamo procedendo con la revisione del piano regolatore. Siamo in dirittura d’arrivo poi per l’accordo di programma sulla linea 6: un progetto infrastrutturale, questo seguito da Hitachi, di massima importanza per l’area occidentale. La stazione di Campegna ospiterà il deposito della metropolitana, e sarà fondamentale per l’entrata in esercizio. Il sindaco sta per sottoscrivere l’accordo di programma anche su questo. Subito dopo, il provvedimento passerà in consiglio comunale. Con i lavori si partirà nel ’25».
Restando su Bagnoli, ci sono altre novità all’orizzonte?
«Sì. Tra le altre, la costruzione del campus dell’Università Parthenope, tra via Campegna e via Diocleziano. Per ospitarlo, verranno recuperati tutti i padiglioni dell’ex Arsenale Militare. La Parthenope ha ottenuto un finanziamento Pnrr, e credo che si potrà partire a breve, dopo la votazione in consiglio. Sempre su Bagnoli, nell’ambito della linea 6 rientra un intervento di rigenerazione urbana nelle proprietà delle Ferrovie dello Stato lungo via Diocleziano. Per il resto, com’è noto, le bonifiche sono state affidate e in gran parte sono già in corso. Su tutte, quella del Parco dello Sport, che entro la metà del 2025 sarà completa».
Quindi il Parco quando aprirà?
«Entro la fine del 2025, salvo intoppi, l’area occidentale avrà la sua cittadella dello sport».
Parliamo di Scampia, già in parte rigenerata dall’apertura della Federico II. A quando i cantieri?
«Entro la prossima settimana inizierà la costruzione del primo edificio sull’area libera del Lotto M. Stiamo poi completando la progettazione esecutiva degli altri 4 edifici, le cui lavorazioni partiranno in l’autunno. Nel frattempo, sempre a Scampia, vanno avanti le puliture della Vela Celeste, quasi finite. La Vela Celeste è l’unica che resterà in piedi».
E quando sono previste le demolizioni delle altre due Vele?
«La Vela gialla sarà abbattuta nell’inverno del 2025. L’altra, invece, dovrà essere demolita entro il 2026, ma non abbiamo ancora una data precisa. Il tutto, naturalmente, rientra nel grande piano da 152 milioni per Scampia. Restituiremo agli abitanti un quartiere rinnovato, sul piano del decoro e della vivibilità».
Da Nord passiamo a Est. «Vivibilità e decoro»: l’obiettivo è analogo anche per San Giovanni a Teduccio. Quali sono, lì, i prossimi appuntamenti per la rigenerazione di Taverna del Ferro?
«L’investimento su Taverna del Ferro è di 106 milioni. Com’è noto, la Cobar, incaricata dei lavori, ha ottenuto la sospensiva, arrivata in seguito all’interdizione di un mese fa. In pratica, l’impresa è in grado di riprendere i lavori. La prossima settimana saranno completamente operativi. Le nuove costruzioni partiranno a settembre, l’estate sarà utilizzata per le demolizioni e la preparazione del terreno. Nei prossimi giorni, intorno alla metà di luglio, inizierà poi un altro scavo: parlo del cantiere per la costruzione del nuovo eco-quartiere di via Isidoro Fortes a Ponticelli. Entro il 2026 sarà tutto finito».
Siamo al settimo anno della Apple Academy, a Napoli Est. Quanto sta giovando al territorio?
«Abbiamo spinto molto su quel modello, perché mostra il ruolo che l’università può avere nella rigenerazione della città. Quell'insediamento mantiene altissimo il livello di formazione e delle imprese che investono nella ricerca. La sfida, ora, è creare gli spazi idonei per la nuova popolazione e per la nuova identità di San Giovanni. A pochi passi dalla Apple, proprio in quest’ottica, stiamo portando avanti un progetto di bonifica nell’area della Corradini. L’obiettivo è rendere il sito appetibile per la trasformazione digitale, così da attrarre progetti e investitori. L’abbandono del mare di Napoli Est, al momento, fa a cazzotti con la nuova identità “tech” del quartiere. Vogliamo mettere fine a questo controsenso».
Per finire, com'è il quadro per Palazzo Fuga?
«C’era stata una sospensione del cantiere, per gli stessi motivi che hanno fermato Taverna del Ferro. È tutto risolto e si tornerà a lavorare a breve. Il cantiere sta procedendo molto bene: qui c’è un grosso investimento in termini di forza lavoro, con diverse centinaia di operai. L’investimento sull’Albergo dei Poveri è di 149 milioni circa, comprensivi di 15 milioni per l’adeguamento prezzi. La conclusione dei lavori è confermata entro fine 2026. C’era la possibilità, con un decreto legge, di riprogrammare i lavori fino al 2028. Per ora non lo abbiamo fatto. Come su tutte le partite del Pnrr, stiamo facendo ogni sforzo per restare nei tempi previsti».