Omicidio a Mergellina, un piano sicurezza per Napoli: «Dobbiamo mobilitarci tutti»

Sabato la fiaccolata a Pianura in memoria di Francesco Pio Maimone

Francesco Pio Maimone con i suoi amici
Francesco Pio Maimone con i suoi amici
di Luigi Roano
Mercoledì 22 Marzo 2023, 11:00 - Ultimo agg. 16:44
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Arrivano o non arrivano i rinforzi? Il sindaco Gaetano Manfredi è in pressing sul Viminale retto dal ministro Matteo Piantedosi e il prefetto Claudio Palomba. È fiducioso che a stretto giro possano arrivare buone notizie da Roma. Ci sono segnali, ma ancora nulla di concreto e questo un po' lo inquieta. In questa cornice la morte di Francesco Pio Maimone - appena 18 anni di mestiere piazzaiolo - a Mergellina per mano di un coetaneo che voleva colpire un altro soggetto ha reso la città una polveriera. A Pianura sabato i suoi amici hanno in programma di organizzare un corteo in suo memoria, ma soprattutto per gridare basta vilenza basta morti innocenti. «In queste ore - racconta Manfredi - ci sono stati contatti tra il Prefetto e il ministero dell'Interno e mi risulta che si stia lavorando su un ulteriore impegno di forze dell'ordine e su nuove modalità operative che riguardano una serie di aree della città: piazza Garibaldi, il lungomare e Mergellina». Insomma presidi fissi notturni in queste aree ritenute calde nelle notti della movida. Il Comune - fa sapere il sindaco - parteciperà ai funerali del povero Maimone. «Sicuramente ci saremo perché è stato un evento che ci ha molto colpiti: una famiglia semplice, un ragazzo che aveva voglia di lavorare e di fare e che purtroppo è stato vittima di un gesto di violenza assolutamente sconsiderato». Manfredi è preoccupato e annuncia «nuovi incontri anche in sede di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica». Tuttavia non basta la repressione e l'ex rettore allarga il ragionamento: «Serve un impegno collettivo, non solo delle Istituzioni, ma anche della società tutta e delle famiglie. Dobbiamo essere realisti: esiste un problema di violenza tra i giovani e ciò che colpisce è che si scateni per futili motivi arrivando a uccidere. Questo ci deve far riflettere e ritengo che le famiglie debbano essere più presenti perché spesso sono coinvolti ragazzi al di sotto dell'età imputabile che quindi vengono riaffidati alle famiglie stesse che devono svolgere un ruolo determinante». Detto questo oltre a reclamare una maggiore presenza di forze dell'ordine del territorio il sindaco ritiene che c'è anche il tema su come organizzare i servizi in maniera diversa, atteso quello che sta succedendo perché siamo ai limiti dell'emergenza Napoli. La morte del povero giovane pizzaiolo ha fatto il giro del mondo. Il secondo fatto di sangue nella stessa area in meno di 15 giorni, Mergellina, simbolo della città: «C'è la necessità - dice Manfredi - di avere una maggiore organizzazione e articolazione dei servizi per avere più agenti in strada così da dare anche una maggiore percezione di sicurezza ai cittadini, ma non ci dobbiamo illudere che solo così si risolva il problema perché questo non basta. Bisogna lavorare per rafforzare le agenzie educative, di rafforzare l'associazionismo giovanile che rappresenta un antidoto rispetto a una società più disgregata che vede nei rapporti di prevaricazione una diversa forma di relazione». 

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In campo scende anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca, storicamente critico verso la sua parte politica, il Pd, in quanto ritiene di avere lasciato questo segmento della società nelle mani «delle destre».

Per il governatore - tuttavia - oggi non è tempo di polemiche ma di riflettere su come salvare i giovani e arginare l'ondata di violenza spesso gratuita. «Abbiamo un problema - racconta De Luca - che riguarda tutte le aree urbane, la realtà giovanile. Non possiamo non essere preoccupati. Dobbiamo mobilitarci tutti, a partire dalle famiglie, dalla scuola, alle associazioni sportive. Dobbiamo creare un altro clima generale, un altro sistema di valori». Il governatore della Campania ha parlato da Casal di Principe, a margine della visita del presidente Mattarella all'istituto Guido Carli, che ha commemorato don Diana ammazzato dalla camorra 20 anni fa. «Da troppi anni - conclude De Luca - ci siamo abituati alla violenza, dobbiamo recuperare valori, poi verrà anche il problema delle forze dell'ordine e la repressione, ma prima recuperiamo i valori». 

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