Porto di Napoli, M5S all'attacco della governance: «Serve discontinuità»

Porto di Napoli, M5S all'attacco della governance: «Serve discontinuità»
di Antonino Pane
Giovedì 26 Novembre 2020, 09:30
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Non si placa l'onda delle schermaglie per il rinnovo della governance dei porti campani, Napoli, Salerno e Castellammare. E così dopo la presa di posizione sui contenuti più che sulle persone dell'Unione Industriali si sono scatenati i politici e in particolari quelli del Movimento 5 Stelle. Ma andiamo con ordine. Francesco Tavassi, vicepresidente degli industriali con delega all'economia del mare, dice subito che i nomi non importano e, anzi, stiletta anche gli imprenditori portuali firmatari della lettera contro Spirito. «Nel merito della nomina del prossimo presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale - dice - l'Unione Industriali Napoli non intende esprimere, come hanno fatto incautamente altri, precise indicazioni di candidature. Vorremmo solo sperare che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Campania comprendessero - aggiunge Tavassi - come gli scali di Napoli, Castellammare e Salerno, che sono sotto la giurisdizione dell'Autorità ma anche tutti gli altri porti campani, rappresentano snodi non più trascurabili per lo sviluppo dell'economia e del turismo dell'intera nazione». Tavassi auspica che il Mit e la Regione scelgano il profilo adeguato, sia esso una riconferma o una nuova indicazione». Alla nota degli industriali napoletani è seguita quella della Società italiana di politica dei trasporti. «Il Consiglio direttivo - sottolinea - ritiene di interpretare il punto di vista dei soci dell'Associazione nel confermare la sua stima e la sua vicinanza all'amico Pietro Spirito, presidente dell'Authority». In tutti gli incarichi «ne abbiamo apprezzato l'integrità e l'indipendenza da interessi costituiti di qualsiasi natura, sorrette peraltro da una forte cultura scientifica». 

Poi il fuoco di fila di sbarramento dei 5Stelle. I primi a scendere in campo la presidente del Consiglio regionale Valeria Ciarambino insieme al senatore Vincenzo Presutto: «Per il sistema portuale campano serve un profilo altissimo e un progetto che coinvolga le nostre migliori imprese.

Il sistema portuale rappresenta una delle più grandi opportunità mancate della nostra regione che non possiamo più permetterci di perdere. Ed è chiaro che la scelta del nome di chi guiderà l'autorità di Sistema Tirreno Centrale, che comprende i porti di Napoli e Salerno, non può che essere in discontinuità con una gestione ventennale fallimentare, con troppi progetti rimasti incompiuti o mai avviati. Serve un profilo altissimo, lontano anni luce dalle logiche spartitorie che hanno guidato le nomine dei vertici negli ultimi anni. Chi guiderà i nostri porti avrà il compito fondamentale di restituire slancio all'economia del mare, facendo sistema con tutte le realtà imprenditoriali commerciali sane della Campania e approfittando dell'opportunità offerta dalla Zona Economica Speciale della Campania». In serata i 5Stelle partono all'attacco di un progetto che Spirito sta portando avanti con determinazione. Una ventina di parlamentari rivolgono una interrogazione ai ministri delle Infrastrutture, dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico per sapere se intendano assumere iniziative di competenza per verificare che venga garantito il rispetto dei principi generali di trasparenza, libera concorrenza e pari opportunità nel procedimento avviato in data 26/1/2017 dall'Adsp del Mar Tirreno; delle misure di sicurezza per la pubblica e privata incolumità determinato dalla contiguità del deposito di gnl alle navi gasiere e petroliere nella darsena petroli, ricadenti in area Sin del 1999, area già fortemente urbanizzata, ad alto rischio e dichiarata zona rossa dalla protezione civile; della tutela di risorse pubbliche per la evidente conflittualità ed interferenza tra il previsto deposito di gnl con gli interventi infrastrutturali già finanziati dall'Ue con fondi Fesr 2014-2020 (collegamenti stradali e ferroviari) e con quelli per la costruzione della darsena di levante, destinata a terminal contenitori, sulla quale sono già stati investiti 150 milioni». E non basta. C'è anche la Corte dei Conti all'orizzonte. Secondo il sito Stylo24 per la Procura della Corte contabile il presidente Spirito e il segretario dell'Adsp Messineo dovrebbero rimborsare l'ente per 142mila euro. Fondi eccedenti pagati, oltre il parere dell'Avvocatura dello Stato, per le difese in procedimenti giudiziari contro Nerli, Capogreco e Convertino.

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