Regionali Campania 2020, il pressing della Lega preoccupa Forza Italia: continua la caccia a un'alternativa

Regionali Campania 2020, il pressing della Lega preoccupa Forza Italia: continua la caccia a un'alternativa
di Carlo Porcaro
Venerdì 7 Febbraio 2020, 07:00 - Ultimo agg. 12:11
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Il clima nel centrodestra campano corrisponde al meteo di questi giorni: gelido. Gli alleati si controllano a distanza e non appaiono così uniti come prima. Forza Italia, pur avendo Berlusconi ribadito che il proprio nome come aspirante governatore è Stefano Caldoro, sta subendo un forte pressing da parte della Lega. Non tanto per porre veti personali o avanzare precise rivendicazioni, quanto per ottenere un riequilibrio complessivo dei rapporti interni al centrodestra alla luce della sconfitta in Emilia-Romagna e della vittoria (targata in primis Forza Italia) in Calabria. La condizione messa a rischio in queste ore è la compattezza ritrovata il giorno in cui è nato il Conte 2, con la Lega di nuovo all'opposizione nelle piazze e nel Parlamento.

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Il conflitto c'è, ed è di stanza tra Roma e Milano. A Matteo Salvini non sarebbe andato giù che, dopo la vittoria di Bonaccini, Berlusconi non lo abbia difeso ma anzi abbia solo valorizzato il risultato degli azzurri in Calabria. Ognuno, insomma, ha pensato a se stesso. Inoltre Fratelli d'Italia è uscita rafforzata dalle recenti elezioni regionali per cui bocciare il meloniano Raffaele Fitto in Puglia appare per il Carroccio un'operazione più complicata rispetto a quella di avanzare dubbi su Caldoro in Campania. Da qui il gelo attuale, con le candidature nel freezer ancora per qualche settimana. Probabilmente fino alle suppletive del 23 febbraio.
 

I massimi vertici di Fi non intendono mollare la presa, soprattutto perché è al Sud che tengono botta rispetto alla media nazionale che li vede abbondantemente terzi nella coalizione. La partita insomma è aperta in Campania per le pressioni degli alleati. Così in queste ore nelle fila di Forza Italia si stanno vagliando altre possibili candidature (anche in Calabria dopo il pressing della Lega si è optato per Jole Santelli, che ha poi vinto le elezioni), soprattutto nella società civile. Si è così parlato dell'ex rettore della Federico II Guido Trombetti - che fa sapere di non essere stato contattato da nessuno e dice di non essere interessato - e del rettore del Suor Orsola Lucio D'Alessandro. Nelle ultime ore è spuntato anche il nome del magistrato Catello Maresca. E poi c'è Severino Nappi, che ci crede ancora. Sono da considerare outsider utili a trovare un compromesso tra i partiti più che una scelta politica tout court. Anche perché Caldoro non sembra disposto ad accettare altri nomi di area Forza Italia, tanto vale rinunciare e lasciare il nome a Fdi o alla Lega. Della vicenda regionali hanno discusso ieri a Roma Berlusconi e Mara Carfagna, assente al comitato politico per impegni istituzionali. In attesa che si trovi la quadra sulle candidature l'ex premier ha rilanciato l'azione del partito organizzando una manifestazione nazionale proprio a Napoli per il 22 marzo. Balla, insomma, massimo un mese rispetto alla decisione definitiva sul candidato da opporre al centrosinistra. Resta un'ultima eventualità, da non scartare affatto: che Salvini metta sul piatto della trattativa per le regionali anche le grandi città, opzionando i candidati sindaco a partire da Napoli e lasciando inalterati i nomi indicati nella coalizione per le Regioni. In questo caso tutto potrebbe rimanere come stabilito prima di Natale quando si decise che la Campania sarebbe stata in quota Fi e Berlusconi accelerò i tempi lanciando Caldoro. 
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