Regionali in Campania. Caldoro, pool di esperti per varare il programma

Regionali in Campania. Caldoro, pool di esperti per varare il programma
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 16 Luglio 2020, 09:29
4 Minuti di Lettura

«Non su polemiche sterili, ma voglio battermi sulla forza dei miei programmi». È il diktat per la sua campagna elettorale di Stefano Caldoro che ha deciso di giocarsi il suo ritorno a Palazzo Santa Lucia, puntando sui temi per contrastare Vincenzo De Luca. Ieri Caldoro ha messo a punto la squadra che stilerà il suo programma, anche se alcuni punti forti sono stati già messi nero su bianco. L'ex governatore ha ribattezzato la sua squadra «il dream-team», composta da professionisti e accademici che aiuteranno Caldoro a mettere a punto il programma.

LA SQUADRA
Ogni partito della coalizione di centrodestra ha indicato un esperto da affiancare a Caldoro. Per Fi, ci sarà la docente universitaria Caterina Miraglia, madre del capogruppo in consiglio comunale Stanislao Lanzotti. La Lega non poteva che mettere in campo l'ex rettore dell'università di Salerno, Aurelio Tommasetti, che dovrebbe con ogni probabilità guidare anche il collegio salernitano per il Carroccio. Fratelli d'Italia ha schierato l'ex senatore ed ex presidente del Cira di Capua, Sergio Vetrella, già assessore ai Trasporti nella giunta Caldoro nel 2010. Per l'Udc ci sarà il nuovo coordinatore cittadino del partito, l'avvocato Ciro Falanga, ex senatore di Fi e promotore del comitato contro gli abbattimenti degli immobili costruiti come «abuso di necessità». Per la lista personale di Caldoro darà il suo contributo l'ex deputato Salvatore Varriale, mentre nei prossimi giorni anche gli altri leader dello schieramento, Francesco Pionati e Maurizio Lupi, daranno indicazioni dei propri esperti.

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IL PROGRAMMA
Caldoro ha già alcune idee in mente sul programma. Per la parte economica l'ex governatore punta sulla detassazione in via compensativa, utilizzando i fondi europei. «L'obiettivo - spiega - è il lavoro declinato al contrario assistenzialismo come vuole De Luca e non secondo le regole attuali del turn over. Bisogna creare nuovo lavoro e per farlo voglio portare a zero il cuneo fiscale e dare la possibilità gratuita alle imprese per due anni di fare tirocini e quindi formare giovani lavoratori». Rispolverato poi un vecchio pallino per la Sanità, quello del reddito di salute che sarà uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale. C'è poi un'idea di Sistema-Regione soprattutto per il modello industriale che Caldoro vorrebbe portare in Campania. «Voglio prendere in prestito il Modello-Cluster applicato in Germania dice - per riequilibrare l'Est e l'Ovest del Paese. Noi in Italia ci fermiamo troppo spesso solo alla progettazione dei prodotti, al software. Ora serve fare l'ultimo miglio e non fermarsi solo alla progettazione, ma anche alla produzione, all'hardware, per dare una spinta al nostro settore manufatturiero. Una filiera corta, ma che si conclude con la realizzazione del prodotto». Sono solo alcuni punti, altri saranno sviluppati dalla squadra per il programma.

LE LISTE
Nei partiti c'è ancora fibrillazioni sulle liste e si è al lavoro per mettere a disposizione di Caldoro i migliori candidati. Tiene però banco il caso di Ernesto Sica che ieri in un'intervista al Mattino aveva lanciato critiche alla Lega, paventando di potersi candidare anche con Fi. Parole che se sono piaciute poco al Carroccio, non hanno trovato i favori di Fi. «Ho perso il conto ha risposto Luigi Casciello di Fi - di quanti partiti abbia cambiato, da una coalizione all'altra. Secondo Sica chi non lo vorrebbe in Fi non avrebbe a cuore la crescita del partito. È il contrario, almeno per me: proprio perché ho a cuore la mia comunità politica sarei contrario a chi ha cambiato tante volte partito e coalizione. La lista non la faccio io e De Siano non mi ha certo coinvolto. Fa nulla, vorrà dire che dovrò solo preoccuparmi di scegliere quale candidato di Fi fare eleggere insieme ai miei amici. Io sono in grado di farlo.

Altri non saprei».

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