Regionali in Campania, Sica pronto al ritorno in Forza Italia, è scontro: «Non c'è spazio per lui»

Regionali in Campania, Sica pronto al ritorno in Forza Italia, è scontro: «Non c'è spazio per lui»
di Valentino Di Giacomo
Martedì 14 Luglio 2020, 08:21 - Ultimo agg. 11:23
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Incontri, trattative, telefonate. Se ieri Stefano Caldoro ha partecipato ad una lunga conferenza stampa con i leader dell'Udc e della Dc, Lorenzo Cesa e Gianfranco Rotondi, sono ore febbrili soprattutto in Forza Italia per la compilazione delle liste in vista delle prossime elezioni regionali. Un clima - complice forse anche l'estate - da calciomercato: con candidati che possono transitare da una squadra all'altra. Nel centrodestra è infatti appena esploso il caso di Ernesto Sica. L'ex sindaco di Pontecagnano - salito all'onore delle cronache anche per il Caldoro-gate di dieci anni fa - è infatti in rotta di collisione con la Lega dove era approdato e ora potrebbe rientrare in Fi per essere candidato tra gli otto nomi nel Salernitano.

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IL CASO
Sica ha subìto una condanna a 10 mesi proprio per una macchinazione nei confronti di Caldoro, ora potrebbe però dragare consensi per portare l'ex governatore di nuovo a Palazzo Santa Lucia. L'ex sindaco di Pontecagnano aveva infatti creato un dossier diffamatorio per impedire, nel 2010, la candidatura di Caldoro alla presidenza della Regione. Per i giudici che due anni fa hanno condannato Sica, quel dossier era «potenzialmente in grado di incidere su scelte fondamentali del partito e, di riflesso, su una vicenda di rilevanza centrale per la vita democratica, quale la consultazione elettorale». Quasi un tentativo di golpe, sventato dall'entourage dell'esponente socialista (che presentò subito querela facendo oscurare gli unici due siti che avevano dato credito alle false indiscrezioni). L'obiettivo, nel 2010, era bruciare la candidatura di Caldoro (non ancora ufficializzata) per favorire un ritorno in campo di Cosentino, finito poi in declino per le inchieste sui rapporti con la camorra. Per Sica era però già arrivato il perdono di Caldoro. «C'è una sentenza - aveva spiegato l'ex governatore - mi ha chiesto scusa e si è pentito».

LE TRATTATIVE
Sica era transitato alla Lega venendo eletto come consigliere provinciale a Salerno. L'avventura con il partito di Salvini è pero adesso ai titoli di coda. Con Sica sono diversi gli amministratori locali che sarebbero disposti a tornare sui propri passi e rientrare in Fi in vista delle Regionali. Da Fi viene però fatto sapere che vere e proprie trattative non sarebbero ancora partite. I quattro uomini nel collegio salernitano sarebbero infatti già stati individuati: si tratta di Lello Ciccone, Roberto Celano, Franco Marrazzo e Costabile Spinelli. Ma ad un portafoglio di voti come quello di Sica sarebbe complesso rinunciarvi a cuor leggero. La questione è sul tavolo del coordinatore regionale di Fi, Mimmo De Siano. Tiene banco anche la possibile candidatura del portavoce di Caldoro, il giornalista Gaetano Amatruda. Ma se a Salerno c'è la fila, per Fi è ancora da comporre interamente l'elenco della lista di Napoli dove sono da trovare ben 27 candidati. Oggi Mimmo De Siano sarà a Roma e sarebbe intenzionato a chiedere ai parlamentari campani la disponibilità a scendere direttamente in campo.

IL CENTRO
Chi invece ha già quasi pronte le liste è la componente centrista che appoggerà Caldoro nella sua corsa alla presidenza. Ieri Cesa e Rotondi hanno presentato alla stampa il loro progetto. «C'è un enorme spazio al centro - ha spiegato il leader dell'Udc, Cesa - e intendiamo prendercelo. Ho già incontrato una trentina di amministratori locali che saranno candidati con noi. Ci saranno tantissimi politici e qualcuno della società civile. Già a livello nazionale abbiamo dato il via al progetto di mettere insieme tutte le compagini che fanno riferimento alla Democrazia Cristiana e vogliamo farlo anche in Campania come è stato già fatto in Sicilia e Calabria». Sulla possibilità che Sica possa far parte proprio delle liste dell'Udc, Cesa smentisce, anche se sarà in settimana proprio a Salerno. Assente ieri il centrista Carmine Mocerino che starebbe passando con De Luca. Intanto Caldoro resta a distanza di sicurezza dalle polemiche interne ai singoli partiti: «Il Governo nazionale e quello regionale - ha detto ieri - sono gemelli del non fare: immobilismo e chiacchiere. Meno 20% per le imprese, meno 90% sul turismo e meno 70% per i balneari».
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