«Regione, Lega in crescita: candidato presidente a noi»

Il neo commissario annuncia: partito in salute

Durigon a Napoli
Durigon a Napoli
di Adolfo Pappalardo
Domenica 19 Novembre 2023, 10:40
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«Vedo una grande crescita del nostro elettorato. E credo potremo dire la nostra al tavolo quando si dovrà scegliere il candidato governatore del centrodestra», ragiona Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro e neo commissario regionale della Lega senza scoprire però troppo le carte.

Senatore era in piazza a Napoli con i gazebo del suo partito.
«Un'iniziativa per raccontare quanto fatto dalla Lega in un anno di governo. Dal taglio del cuneo fiscale alle infrastrutture messe in campo. Per rendere ancora più evidente le attività messe in campo dal nostro partito in un contesto molto difficile. Eppure in questa Finanziaria ci saranno le decontribuzioni grazie alle quali saliranno i salari colpiti duramente dall'inflazione: ci saranno risorse per 4 miliardi per la riforma dell'Irpef. Ma subito dopo sarà necessario portare a casa la riforma pensionistica che non è stata prioritaria in questa fase».

Sul Sud?
«Anzitutto le infrastrutture che mancano da troppi anni sono o stanno per essere cantierizzate. A cominciare dal ponte sullo Stretto».

Era così necessario? Molti criticano quest'opera.
«Chi dice il contrario, si sbaglia: non è un'opera fine a se stessa ma permetterà di non avere un Paese a due velocità. Creerà sviluppo, in particolare, per Calabria e Sicilia e, in generale, per tutto il Sud».

Sul progetto di Autonomia differenziata però ci sono moltissimi timori perché impoverirebbe proprio il Mezzogiorno.
«Noi siamo invece convinti che sia un'occasione proprio per il Sud. Con i giusti Lep, e non con quelli attuali, chi sa governare avrebbe così tutti gli strumenti per farlo nel migliore dei modi: dare più potere agli enti locali, secondo me è fondamentale. E tutta la riforma va intesa come aumento di risorse non come tagli».

Il suo primo banco di prova da commissario saranno le Europee. Nel 2019 la Lega volò al 23,5 per cento al Sud, diventando primo partito del centrodestra. Questa volta cosa si aspetta?
«I raffronti si devono fare al momento ma io vedo un grande momento di crescita nel nostro elettorato anche a Napoli ed in Campania. Non credo molto ai sondaggi che pure ci danno in crescita ma avremo sicuramente un grande risultato e confermeremo il numero dei campani eletti nel 2019. In questo modo ci sarà una squadra che rappresenterà il Sud in Europa».

La Lega tradizionalmente punta sua classe dirigente: questa volta ci saranno candidati della società civile?
«Noi siamo un partito che continua a far crescere la sua classe dirigente.

E le Europee saranno anche un banco di prova per capire non solo come stiamo lavorando ma anche per le regionali: per questo diremo la nostra anche sul candidato presidente».

Il primo candidato presidente leghista a palazzo Santa Lucia? Un politico?
«Non c'è dubbio che faremo la nostra parte e al tavolo proporremo nomi di nostra estrazione. Poi è chiaro che decideremo con i nostri alleati di centrodestra anche guardando alle altre regioni al voto».

Per ora di regionali in Campania se ne parla solo per l'agognato terzo mandato di De Luca che vorrebbe modificare la legge: lei cosa ne pensa?
«In linea di principio sono contro i limiti ma in questo momento stiamo discutendo di terzo mandato a livello nazionale per evitare che ogni regione abbia una propria legge. Vediamo cosa succederà».

Che giudizio dà di questi otto anni di governo regionale a trazione deluchiana?
«Tanta comunicazione sui social ma pochi i fatti. In particolare in questi ultimi mesi De Luca impegna tutto il suo tempo e le sue energie a litigare con il suo partito, il Pd, senza preoccuparsi dei suoi concittadini e dei loro problemi. E mi fermo qui senza elencare quello che non funziona perché, dalla sanità ai trasporti, è una lista lunghissima».

E voi della Lega, quindi, vi candidate a conquistare l'elettorato del Mezzogiorno.
«Napoli e la Campania hanno tante potenzialità da sfruttare e questo governo è pronto a dare una mano per tutta questa legislatura e pure per la prossima».
Eppure la Lega in passato ha avuto un rapporto difficile con questa città ed i napoletani. E viceversa ovviamente. Ed oggi? Sente che è cambiato qualcosa?
«Anzitutto oggi possiamo contare su molti sindaci e amministratori e sul gruppo più grande di opposizione in Consiglio regionale. Oltre a chi continua ad avvicinarsi a noi. Poi le dico una cosa...».

Prego.
«L'altro giorno sono stato a Napoli in Prefettura per una vertenza che riguarda i disoccupati. All'ingresso c'è stato qualche fischio, non lo nego, ma dopo la riunione in cui si è chiarito come cercheremo di risolvere il problema, sono uscito tra gli applausi».

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