Valigia pronta: 1300 prof rientrano in Campania

Valigia pronta: 1300 prof rientrano in Campania
di Maria Pirro
Giovedì 27 Giugno 2019, 08:39
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A volte ritornano. 1.259 prof con la valigia rientrano in Campania da altre regioni. In particolare, dal Lazio (599 trasferimenti), dalla Toscana (158) e dalla Lombardia (111). Sono il 15 per cento dei 8.426 docenti della Campania che hanno ottenuto il via libera alla richiesta di mobilità in vista del nuovo anno scolastico, il 25 per cento in più del precedente. Nel 2018/2019 gli insegnanti che si sono spostati da un istituto all'altro sono stati infatti 6.916, di cui un migliaio proveniente da altre regioni, e 251 in meno rispetto al 2019/2020. Ma resta il nodo del sostegno ai disabili.

I risultati della mobilità sono stati diffusi con un mese di anticipo e in contemporanea per tutti gli ordini e gradi di scuola, non scaglionati come in precedenza. «Tutto ciò - dice il ministro dell'istruzione, Marco Bussetti - ci consente di dare prima certezze al sistema e agli insegnanti. Andiamo incontro alla scuola, agli studenti e alle famiglie, ma anche agli insegnanti, che dedicano la loro vita per preparare i nostri ragazzi al futuro». Tuttavia, Orizzonte scuola segnala che «il Miur, nell'elaborazione centrale informatizzata, avrebbe dimenticato di accantonare i posti per le immissioni in ruolo disposte dal concorso abilitati 2018. Non appena gli uffici scolastici si sono accorti dell'errore, si è reso così necessario rivedere i tabulati».
 
Rettifiche entro il 28 giugno. E contenziosi in vista (ma a Roma ritengono che la situazione sia sotto controllo). Il ministro sottolinea quanto c'è di positivo: «Quest'anno siamo riusciti, anche grazie ai posti liberati dalla Quota 100, a garantire un numero maggiore di rientri». Con il governo Lega-M5s, Bussetti continua a smontare la riforma Renzi, la cosiddetta «Buona scuola» che ha portato, tra l'altro, un piano straordinario di 100mila assunzioni, ma chiedendo ai precari di accettare un posto anche lontano da casa assegnato attraverso un complesso sistema informatico. Quindi, Bussetti promette: «Andremo avanti per sostenere i docenti che sono stati danneggiati dai trasferimenti determinati dal tristemente noto algoritmo della 107. Intanto, ringrazio i nostri uffici periferici per il grande lavoro svolto per la mobilità».

I restanti 7.167 docenti si spostano da una provincia all'altra all'interno della regione. E, degli 8.426 trasferimenti complessivi, quasi uno su tre riguarda la secondaria di secondo grado (2.887 insegnanti). A seguire, i maggiori movimenti sono nella primaria (2.221) e nella secondaria di primo grado (2.046). 1.272 interessano la scuola dell'infanzia. «Spulciando le varie graduatorie, il punteggio necessario per rientrare da fuori regione richiesto alle maestre è comunque alto: richiede almeno una ventina di anni di servizio», dice il sindacalista di Gilda, Norberto Gallo, che fa notare anche altro. «L'80 per cento dei colleghi che ha ottenuto la mobilità possiede un titolo preferenziale: la 104 a titolo personale (giorni di permesso per motivi di salute), è in dialisi o non vedente, ha esigenze legate a incarichi di tipo sindacale».

Ma la questione più preoccupante è relativa appunto al sostegno. «Nel 2018/2019, sono state attivate 2mila supplenze in Campania per coprire i posti dell'organico di fatto, legati cioè alle effettive esigenze degli studenti. E i bisogni reali differiscono ancora dall'organico di diritto su cui si basa la mobilità». Conseguenza: «Almeno un migliaio di insegnanti della Campania resterà fuori regione nonostante qui ci sia la necessità di personale specializzato, nel sostegno e in altri ruoli. Ma, questi prof con la valigia, come ormai d'abitudine, rientreranno in autunno utilizzando le assegnazioni provvisorie». In pratica, accettando di fare i supplenti, ma cambiando di nuovo istituto e lasciando scoperte le cattedre nel Centro-nord. Toni Nocchetti, presidente dell'associazione Tutti a scuola segnala inoltre «tagli per oltre 1 miliardo e 200 milioni nell'ultima manovra di bilancio per gli interventi di integrazione di bimbi e ragazzi con bisogni educativi speciali, tra cui rientrano le spese per i docenti di sostegno».
 
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