Rifiuti, la svolta di Bonavitacola: «Addio alle ecoballe, pronti due impianti a Caivano e a Giugliano»

Rifiuti, la svolta di Bonavitacola: «Addio alle ecoballe, pronti due impianti a Caivano e a Giugliano»
di Daniela De Crescenzo
Lunedì 23 Luglio 2018, 10:04
4 Minuti di Lettura
Via alle gare per gli impianti che faranno sparire le ecoballe: lo annuncia il vicepresidente della giunta De Luca, Fulvio Bonavitacola che spiega: «La situazione del mercato nazionale ed europeo dei rifiuti è in continua e radicale evoluzione. Per questo, prima di emanare i bandi, abbiamo svolto una consultazione preliminare di mercato ed aggiornato in conseguenza gli atti di gara. Proprio in questi giorni abbiamo ricevuto l'ok definitivo di Anac sulla procedura per affidare in appalto due impianti strategici del nostro programma. Desidero ringraziare molto il presidente Cantone per tutta la valida e preziosa collaborazione che abbiamo ricevuto dall'Anticorruzione e che non mancherà nel prosieguo di questa enorme impresa».

Di quali impianti si tratta?
«Il primo impianto produrrà combustibile solido presso lo Stir di Caivano. Il servizio comprende 400 mila tonnellate all'anno per tre anni, con facoltà di estensione con pari quantitativi per un secondo triennio. Quindi si lavoreranno in complesso 2 milioni e 400 mila tonnellate. Il secondo bando riguarda l' impianto di recupero in un'area di Giugliano già adibita a centrale elettrica, oggi dismessa. Il servizio comprende 200 mila tonnellate all'anno per 3 anni, con facoltà di estensione con pari quantitativi per un secondo triennio, quindi per complessivi 1 milione e 200 mila tonnellate. Tirando le somme i due impianti che stiamo per mettere a gara lavoreranno 3 milioni e 600 mila tonnellate di ecoballe. Se aggiungiamo le 800 mila già affidate e la facoltà di estensione già prevista, entro la prima parte dell'autunno potremo contrattualizzare la rimozione di tutte le ecoballe. Ovvio che c'è una residua quota di finanziamenti aggiuntivi che occorrono per completare il programma. Ma con i cantieri aperti e le attività in corso, i soldi alla fine usciranno».
 
Gare chiuse, ma quando spariranno le balle?
«La parola per mettere fine a questa storia, completati gli affidamenti entro l'autunno, dipendenrà esclusivamente dai cantieri. Intanto i primi risultati iniziano a vedersi: ad esempio a coda di volpe (Eboli), Marcianise e Cava Giuliani (Giugliano) le ecoballe non ci sono più. In molti cantieri si procede alacremente. Naturalmente non nego ritardi sul rispetto dei tempi della prima gara di 400 mila tonnellate del 2016. Ma non sono ritardi imputabili alla Regione. Abbiamo fatto gare in tempi record, ma sono insorte varie problemi: permessi negati dalle autorità estere, gli inglesi che hanno chiuso all'improvviso le discariche e hanno saturato gli impianti del nord Europa, le impennate dei prezzi di trasporto. Si tratta di ritardi fisiologici per uno dei programmi di risanamento ambientale più rilevanti a livello europeo. Parliamo di un investimento globale fra lavori e servizi non inferiore a 900 milioni di euro per rimuovere 5 milioni e 600 mila tonnellate di rifiuti. Un quantitativo che ha dell'incredibile: come se la Campania per due anni non smaltisse neanche un chilo di rifiuti e li mettesse tutti a deposito».

Cosa pensa degli impianti di compostaggio di prossimità di cui ha parlato il ministro Costa in un'intervita al Mattino?
«Concordo sulla loro utilità. Ovviamente, resta l'esigenza di fronteggiare il grosso del fabbisogno regionale di smaltire 700 mila tonnellate annue di frazione organica da raccolta differenziata. È uno dei motivi della nota sanzione europea. Per questo occorrono gli impianti di compostaggio più grandi (da 20 mila a 40 mila tonnellate annue) previsti dal nostro programma, definito in accordo con i Comuni e con alcune province proprietarie degli Stir».

Avete avuto ultimamente contatti con Bruxelles per ridurre la multa?
«Siamo in costante contatto con Bruxelles. Loro sono su una posizione di scettica aspettativa dei fatti, dopo tanti anni di chiacchiere. I giornali arrivano anche a Bruxelles. Le foto dei rifiuti in strada di qualche settimana fa non ci hanno aiutati».

Come liberarsi delle oltre centomila tonnellate di rifiuti che ancora ingombrano gli impianti?
«Stiamo per bandire anche la gara per lo svuotamento degli impianti Stir. In questo caso la Regione sosterrà costi che saranno ribaltati alle società provinciali perché legati a servizi di loro competenza. In generale per l'intero ciclo vanno accelerate le procedure per la piena operatività degli Enti d'ambito. Se gli Eda continuano ancora a restare distratti provvederemo ad una garbata sollecitazione e poi azioneremo i poteri sostitutivi».

La quarta linea di Acerra di cui ha parlato De Luca si farà?
«È una proposta seria, perché non possiamo restare legati ad ogni rischio di guasto temporaneo. Naturalmente ci vogliono alcuni anni e un discreto finanziamento. Per evitare equivoci, è bene ripetere che sarebbe una linea d'emergenza attivabile solo in caso di guasti. Basterebbe prescrivere nell'Aia (autorizzazione integrata ambientale) che l'impianto non può funzionare con più di tre linee e nei limiti dei quantitativi annui già autorizzati all'origine».
© RIPRODUZIONE RISERVATA