Rifiuti, stop affitto dell'inceneritore:
adesso soldi alle bonifiche

Rifiuti, stop affitto dell'inceneritore: adesso soldi alle bonifiche
di Francesco Pacifico
Domenica 30 Dicembre 2018, 11:26 - Ultimo agg. 11:56
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Vincenzo De Luca fa sapere che con gli stessi soldi «noi paghiamo gli abbonamenti gratuiti destinati agli studenti campani». Da Palazzo Santa Lucia parlano della seconda legge «contra personam», contro il governatore campano da parte della maggioranza gialloverde: prima la norma che nel decreto fiscale sancisce l'incompatibilità tra il ruolo di presidente di Regione e quello di commissario alla Sanità; adesso, nella manovra che va verso l'approvazione definitiva, c'è invece un emendamento per spostare al fondo per le bonifiche (compresa quella da effettuare nella Terra dei Fuochi) i 30 milioni di euro fino a quest'anno destinati alla Campania come ristoro per l'affitto e poi per l'acquisto del termovalorizzatore di Acerra. La norma presentata con il maxiemendamento al Senato, poi confermata a Montecitorio nel testo finale, cancella parti delle leggi 26 del 2010 e 44 del 2012. Quelle che, come spiega la relazione tecnica alla manovra, garantivano un finanziamento destinato «all'onere per l'affitto del termovalorizzatore di Acerra, pari a 30 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2010 per quindici anni» e imponevano che queste risorse fossero girate «alla Regione Campania quale contributo dello Stato per l'acquisto del termovalorizzatore di Acerra».

IL RISTORO
Obblighi ormai decaduti vuoi perché il bonus era stanziato come ristoro nel percorso di conferimento dell'impianto a Palazzo Santa Lucia, vuoi perché l'inceneritore, come ha chiarito in un conflitto di attribuzione la Corte costituzionale, è ormai nel pieno possesso della stessa Regione. In un primo tempo l'esecutivo aveva deciso di investire tutti i 30 milioni di euro tolti alla Campania al finanziamento di interventi di natura ambientale nella sola Terra dei Fuochi. Ma la decisione aveva scatenato le ire delle altre Regioni, anche perché il grosso dei 39 siti d'interesse nazionale da riqualificare è localizzato soprattutto nel Nord Italia. Da qui la scelta, prevista in un altro emendamento alla manovra, di attribuire questi soldi all'incremento del Fondo bonifiche: risorse che però si potranno spendere soltanto dopo che un'intesa in la Conferenza Stato-Regioni avrà stabilito le priorità d'intervento. Al riguardo, la relazione tecnica alla Legge di Bilancio scritta dai Servizi studi di Camera e Senato, aggiunge che ci saranno «somme aggiuntive» utilizzate per «la realizzazione di interventi ambientali nel territorio della regione Campania», comprese attività di monitoraggio nelle acque di falda e nei pozzi del nostro territorio.

 

I GIALLOVERDI
Dalla maggioranza giallo-verde, pur giustificandosi dietro motivazioni tecniche legate al passaggio di proprietà dell'impianto, non nascondono che «questa norma vuole anche evitare che la giunta De Luca, non virtuosa in molti ambiti, sperperi risorse, che andrebbero invece destinate all'ambiente». Nota il parlamentare campano di Forza Italia, Paolo Russo: «Non so, ma neanche lo escludo, se i Cinquestelle abbiano voluto colpire ancora una volta il governatore De Luca. Certo è che l'emendamento è uno schiaffo per tutti i cittadini della Campania. Ancora più grave perché inserito in una manovra dove non c'è nulla per il Mezzogiorno». Dal canto suo De Luca ha stigmatizzato la decisione del governo sia venerdì in Consiglio regionale sia ieri nella sua conferenza stampa di fine anno. Ha fatto intendere che si tratta di un dispetto, ricordando che «una cifra simile quei trenta milioni noi li usiamo per finanziare gli abbonamenti dei mezzi pubblici per gli studenti». Dallo staff del governatore fanno sapere che nessuno da Roma l'avrebbe avvertito del blitz. Per bloccare il trasferimento di queste risorse ha invece fatto una battaglia in commissione Bilancio della Camera il figlio, e deputato del Pd, Piero De Luca. Il quale ha presenta un emendamento - poi respinto - per lasciare questi fondi sul nostro territorio. Non contento avrebbe anche gridato ai membri della sua stessa commissione che «è una vergogna tagliare risorse al Mezzogiorno per redistribuirle in altre aree del Paese».
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