Carnevale e San Valentino, De Luca avverte: le corsie degli ospedali sono già piene

Carnevale e San Valentino, De Luca avverte: le corsie degli ospedali sono già piene
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 12 Febbraio 2021, 23:58 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 09:03
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Sarcasmi sui grillini e sul nuovo governo a parte, De Luca rilancia gli scenari più cupi: «Abbiamo di nuovo le corsie degli ospedali ingolfate». E se continua così, avverte il governatore, «ci ritroviamo in zona arancione». Insomma ecco un nuovo allarme alla vigilia del lungo weekend sino a martedì: «con San Valentino e Carnevale, i contagi potrebbero riesplodere». E in Campania c’è poco da stare allegri: ieri gli ultimi dati parlano di un indice di contagio dell’8,9 per cento mentre era del 7,89 ventiquattr’ore prima. 

Il governatore, per ora, preferisce non firmare ordinanze restrittive, in attesa di lunedì quando è prevista la scadenza dell’ultimo Dpcm.

Poi, a seconda delle ordinanze nazionali, deciderà di conseguenza. Ma intanto prepara già il campo e nel frattempo chiede al governo «misure di contenimento». 

«Abbiamo di nuovo le corsie degli ospedali ingolfate, non ancora fortunatamente quelle delle terapie intensive, ma ci stiamo avviando ad una saturazione anche di quelle. Alla fine - attacca - è successo ciò che ha voluto il governo e cioè: con le aperture delle attività commerciali e i colori delle zone si è avuto un rilassamento generale». E c’è questo week end difficile alle porte. «Avremo un fine settimana che potrà rappresentare e che per me rappresenterà un punto di riesplosione del contagio. Se il governo non prenderà misure di contenimento noi tra 15-20 giorni assisteremo ad una esplosione di contagio», avverte e sembra non escludere che o ci pensa il nuovo esecutivo (i cui ministri giurano stamani) o non è escluso che da palazzo Santa Lucia possa arrivare qualche misura almeno per martedì 14 febbraio, considerata una data da cerchiare in rosso. Senza dimenticare una sciabolata al mondo della scuola su cui l’ex sindaco di Salerno sembra avere un cruccio particolare. «Le scuole, quando non si riaprono, è per motivi semplici: perché si cerca di prevenire l’esplosione del contagio. Si fa fatica a capire che le scuole hanno una caratteristica specifica, come per i cinema e i teatri si evita di tenere persone nei luoghi chiusi. L’Unità di crisi -spiega - ha fornito tutti i dati e responsabilizzato le amministrazioni comunali, anche per evitare la cattiva abitudine di nascondersi dietro le ordinanze del presidente della Regione. Cominciamo ad assumerci ognuno la propria responsabilità. Nel frattempo cercheremo di far partire le vaccinazioni per il personale scolastico». 

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Per De Luca questa è una fase «delicata». «Dobbiamo registrare che vi è stata una grande illusione nelle forniture dei vaccini: 140mila vaccinati ad oggi, con questo ritmo noi rischiamo di vedere emergere le varianti del virus e di rendere in qualche caso del tutto inutile anche le vaccinazioni. Perché potremmo trovarci, se non ci muoviamo, - attacca De Luca - in una situazione di diffusione di varianti che non vengono coperte davanti agli attuali vaccini, sarebbe una tragedia». Da qui la decisione, come già anticipato dal suo collega del Veneto Luca Zaia, di provvedere motu proprio: «Potremmo muoverci in autonomia: ci stiamo muovendo per acquistare altri vaccini in altre parti del mondo, non ne parliamo fino a che non avremo cose concrete, definite per l’acquisto di altri vaccini direttamente come Regione Campania». 

Infine non poteva mancare una sciabolata ai grillini e alla Lega. «Avremo un ministero alle Galassie, sarà affidato a una persona di alto profilo, credo Giordano Bruno che sta aspettando da un po’ a piazza Campo dei Fiori», dice sarcastico riferendosi ai primi e alla loro richiesta di un ministero per la transizione ecologica. E comunque avverte: «Valuto problematico uno schieramento che va dalla Lega ai 5Stelle: da cui emerge la carenza di motivazioni rispetto a questa evoluzione politica che io valuto comunque positivamente. Credo che sia doveroso spiegare perché si è cambiata posizione, altrimenti rimane nell’aria un sospetto di trasformismo». 

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