Stellantis, Schlein (Pd) agli operai di Pomigliano: «Non siete soli, il governo è assente»

La segretaria Pd chiede a Meloni convocazione di azienda e sindacati

Elly Schlein con gli operai di Pomigliano
Elly Schlein con gli operai di Pomigliano
Sabato 10 Febbraio 2024, 14:49 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 08:10
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«Non siete soli, questo è il messaggio che vuole lasciarvi il Partito democratico. Le prospettive dello stabilimento Stellantis di Pomigliano non sono una vicenda di dimensione locale, sono una vicenda di dimensione nazionale e si inseriscono nel più complesso quadro del futuro di un settore strategico come l'automotive per il nostro Paese». Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un videomessaggio inviato ai lavoratori dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco e ascoltato durante un incontro organizzato dal partito. E ha aggiunto: «Il grande assente in questo caso è il governo di Giorgia Meloni».

«Chiediamo con determinazione che il governo convochi Stellantis e i sindacati per aprire subito un confronto per assicurare impegni precisi sull'occupazione e per ragionare sui modelli di investimenti di impianti» ha aggiunto la segretaria Pd. «Meloni si era impegnata a stimolare la produzione di un milione di vetture all'anno tra auto e veicoli commerciali - ha proseguito - e siamo invece largamente lontani da questo obiettivo. Il governo deve mettere in campo una strategia per rilanciare l'intero comparto a partire proprio dalla componentistica, che è un settore fondamentale interconnesso con le altre economie europee, e che merita di essere valorizzato. Il tema riguarda la competitività stessa del sistema Paese. L'Italia non può navigare a vista senza una visione propria senza la programmazione. Si devono mettere in campo delle politiche industriali e un piano industriale europeo che continui nel solco del Next generation e di quei 100 miliardi di investimenti che in Italia sono arrivati grazie alla spinta che abbiamo dato in Europa.

Siamo molto ritardo per il settore della mobilità abbiamo però tutte le potenzialità, la tradizione industriale, i saperi, le capacità e le competenze di lavoratrici e lavoratori del settore».

«Siamo pronti a sostenere ogni proposta utile, anche quella della partecipazione dello Stato in Stellantis per far valere le ragioni della salvaguardia dell'occupazione e della produzione nazionale di automobili» ha detto il deputato e membro della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino, intervenuto a una iniziativa organizzata dal Pd a Pomigliano. «In un paese con disuguaglianze crescenti qualsiasi governo si porrebbe il tema di come combatterle e di come tutelare le lavoratrici e i lavoratori italiani. Invece siamo non solo dinanzi a una superficialità intollerabile, ma anche a scelte incomprensibili», ha aggiunto e proseguito: «Parlano tanto di patria ma poi sono completamente assenti nella difesa e promozione delle politiche industriali nazionali. Privatizzano e svendono le Poste, hanno fallito su Ilva, sono silenti su Stellantis. Un governo forte con chi è debole e debole con chi è forte. A Pomigliano in questi anni sono successe parecchie cose, partendo dalla compressione di alcuni diritti in nome della competitività. Il Pd è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dell'impianto campano come dimostrato con atti parlamentari e vicinanza in questa lotta».

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«Pomigliano non è un luogo qualsiasi, è la città dove sono state fatte le prime auto in Italia, il luogo simbolico della presenza dell'automotive nella politica italiana» ha invece detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, partecipando  all'incontro di Pomigliano. «Questa per l'automotive è una battaglia sacrosanta che va fatta a Roma e in Europa - ha proseguito - Lo stabilimento di Pomigliano è il migliore come performance di tutta Stellantis. Non possono dire che il problema è lo stabilimento, ma la scelta politica precisa di non garantire futuro e prodotti. Non possiamo essere vittime dello scontro politico tra il governo Meloni ed Elkann». Secondo Manfredi, inoltre, la transazione ecologica «non può essere pagata dal ceto medio. Se l'elettrico non tira - ha sottolineato - è anche perché il ceto medio non se lo può permettere».

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