Stellantis, De Luca chiama i sindacati alla mobilitazione: «Pomigliano non si tocca»

La conferenza di De Luca
La conferenza di De Luca
di Alessio Liberini
Giovedì 8 Febbraio 2024, 17:05 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 02:29
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«Per noi Pomigliano è un simbolo, una bandiera che porteremo in piazza. Dobbiamo essere pronti anche a iniziative di lotta perché se si drammatizza la situazione i primi a essere sacrificati saranno gli stabilimenti meridionali». Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si prepara ad una stagione di «mobilitazione straordinaria» per salvaguardare il futuro occupazionale dei dipendenti campani del Gruppo Stellantis. Dopo i tagli annunciati nei giorni scorsi dell’amministratore delegato della multinazionale olandese Carlos Tavares, questa mattina il governatore campano ha incontrato a Palazzo Santa Lucia i rappresentanti sindacali per far fronte comune sul futuro dell’automotive sotto l’ombra del Vesuvio.

Solo in Campania sono a rischio almeno 6mila posti di lavoro tra i siti di Pomigliano d’Arco nel Napoletano e Pratola Serra in Irpinia, a questi si aggiungono poi le centinaia di maestranze delle oltre 450 aziende dell’indotto. «La Regione darà una mano anche dal punto di vista finanziario per tutelare i lavoratori campani» ha precisato l’ex sindaco di Salerno invitando i sindacati ad unirsi alla manifestazione in programma a Roma il 16 febbraio per lo sblocco dei fondi di coesione e sviluppo.

«Sarà un'occasione per dare nuovo rilievo alla vertenza di Pomigliano» precisano i delegati della Cgil dando “un giudizio positivo” sull’incontro in cui è stata anche rilanciata la necessità di costituire un tavolo di crisi regionale e di approntare un piano industriale che sia in grado di garantire l’occupazione. «Dopo 12 anni ininterrotti di cassa integrazione - hanno ricordato a margine dell'incontro il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci ed il segretario generale della Fiom Napoli, Mauro Cristiani - Tavares non può decidere che il futuro dello stabilimento di Pomigliano sia caratterizzato da ulteriori tagli ed esuberi.

Gli impianti vanno saturati con un prodotto competitivo. La diatriba tra elettrico, ibrido, motori a benzina va affrontata oggi e non nel 2026, quando andranno a terminare alcune attuali produzioni. Tavares deve dirci quali sono le vere intenzioni dell'azienda, non possiamo perdere tempo e correre il rischio di sentirci dire, fra due anni, che quello di Pomigliano è un sito che non ha più competitività».

Un'azione immediata, mirata e concreta si auspicano invece dalla Cisl ribadendo la necessità di avere un piano industriale a lungo termine. «Stiamo parlando di 12 mila lavoratori altamente qualificati con pesanti ricadute occupazionali sul tessile e sulla logistica - chiarisce il segretario regionale della Cisl Campania Giuseppe Esposito, presente all’incontro odierno insieme al segretario generale della Fim di Napoli Biagio Trapani – Non possiamo nè distrarci né sottoporre a strumentalizzazioni questa vertenza che rischia di diventare un disastro annunciato per il nostro territorio.  La Cisl farà di tutto affinché le risorse del Pnrr e i fondi europei vengano proiettati sull’automotive, sia per quanto riguarda l’innovazione che l’aspetto energetico. Dobbiamo essere competitivi ed attrattivi per fare in modo che le aziende vengano ad investire qui per creare buona e duratura occupazione, ma soprattutto vigilare affinché le multinazionali non abbandonino il territorio dopo aver ottenuto gli incentivi».

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