Vincenzo De Luca contro tutti. Ieri il governatore ha imbracciato il «lanciafiamme» tante volte evocato scagliandosi contro l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Dalla sanità alla questione migranti, dall'autonomia al lavoro: non ha risparmiato nessuno. E si dice pronto a «combattere e a creare un movimento di opinione per svegliare il governo». Una delle priorità resta quella della sanità campana: «Non c'è un euro e non c'è un medico in più per la sanità pubblica nel nostro Paese - ha esordito De Luca - Ho letto che anche il ministro della Salute dice finalmente che occorrerebbero 4 miliardi di euro per dare respiro alla sanità pubblica del nostro Paese, che ha gli stanziamenti più bassi. È una situazione drammatica». E lancia l'allarme: «Rischiamo davvero di non poter tenere aperti i pronto soccorso nei prossimi mesi».
Secondo De Luca, con i fondi stanziati nella recente Finanziaria «si riuscirà nella sanità a coprire a malapena gli extracosti dovuti alla crisi energetica».
Sui fondi europei il governatore è una furia: «Il governo sta mettendo in atto una manovra di vera e propria delinquenza politica. Stanno bloccando i fondi di sviluppo e coesione, 30 miliardi di euro, per spalmarli sul piano nazionale. È incredibile, siamo alla follia e su questo ovviamente apriremo una guerra termonucleare». Il presidente ha raccontato di una riunione di una settimana fa con le Regioni, alla quale hanno partecipato il ministro Calderoli e il ministro Fitto: «Fitto ha detto: vorremmo utilizzare i fondi Fsc per integrare alcuni progetti del Pnrr. Siamo alla follia, perché addirittura è anti costituzionale».
Ieri mattina intanto, una rappresentanza di allievi del percorso di Istruzione e formazione professionale (IeFp), dove si stanno formando come operatori ai servizi di promozione ed accoglienza turistica, sono stati ricevuti da De Luca e dall'assessore alla Formazione Armida Filippelli. Accompagnati da Anna Malinconico, direttrice dell'associazione Apeiron, tre allievi: Ervis arrivato dall'Albania nel 2021 per trovare lavoro e aiutare la famiglia -, Asharaf - di origine marocchina, con la madre scampata a violenze familiari e Sadakh proveniente dalla Somalia e una storia di violenze atroci hanno letto un elogio alla Costituzione italiana e raccontato le loro storie. La più toccante è senz'altro quella di Sadakh, il suo viaggio per l'Italia è iniziato nel 2019. Ha attraversato l'inferno per oltre due anni. Dal Sudan alla Libia, dove è stato fatto prigioniero insieme a donne e bambini. Per due anni non ha mai visto la luce del giorno e veniva picchiato e torturato perché la famiglia mandasse soldi a chi lo teneva prigioniero.