Piano Cultura, De Luca riunisce gli operatori: «Non taglierò i fondi»

Piano Cultura, De Luca riunisce gli operatori: «Non taglierò i fondi»
di Adolfo Pappalardo
Martedì 3 Maggio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 19:11
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Quasi tre ore di discussione per programmare, con gli operatori del settore, tutto il comparto cultura da qui al 2027. E l'assicurazione di Vincenzo De Luca: «Siamo perennemente impegnati a fare i conti con i bilanci ma gli investimenti per questo settore sono nevralgici perché hanno un grande impatto economico e sociale».

Era affollata, ieri mattina, la sala De Sanctis di palazzo Santa Lucia. Da un lato il governatore e la dirigente del settore Rosanna Romano, dall'altro tutti i vertici di fondazioni, festival, teatri, musei, biblioteche e aree archeologiche della Campania. Da Mario Epifani, direttore di palazzo Reale a Sylvain Bellenger numero uno di Capodimonte, dai registi Cappuccio e Andò al numero uno di Città della Scienza Riccardo Villari, dal patron del Giffoni Film Festival Claudio Gubitosi a Gabriel Zuchtriegel direttore degli scavi archeologici di Pompei sino al neo presidente del Mercadante, Federico Cafiero De Raho e Francesco Apicella, direttore amministrativo del San Carlo.

Ma è impossibile, o quasi, fare l'elenco minuzioso e preciso di tutti i vertici di fondazioni, enti e società in house della stessa Regione intervenuti ieri. Anche se più di uno, ieri mattina, sottolinea come sia il caso di vedersi più spesso.

«Fateci avere proposte, formalizzatele», è l'assist del governatore De Luca dopo ascoltato decine di interventi. Un modo anche per stemperare polemiche di chi, nelle settimane scorse, ha parlato di tagli alla cultura. Non da ultimo i veleni, anche con il sindaco Manfredi, per i finanziamenti al San Carlo. «Nei dieci anni che abbiamo alle spalle la Regione ha stanziato 12 milioni di euro per il San Carlo, cioè il triplo di quello che dà la Regione Lombardia alla Scala di Milano e il Comune di Napoli ha dato, nella migliore delle ipotesi, 600-700mila euro, che servono per fare una sagra...», aveva detto De Luca innescando una polemica a distanza con Manfredi. Nonostante due giorni prima c'era stato un incontro, tra lo stesso ex sindaco di Salerno e il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, per chiudere vecchie ruggini tra i due. 

Per questo, prima di iniziare scorrono le slides con numeri e cifre degli stanziamenti. Complessivamente le risorse dedicate al settore culturale nel quinquennio 2016- 2021 «sono oltre 400 milioni di euro, cui si aggiungono i 96 milioni del grande progetto Napoli Centro Storico Unesco. Per l'annualità 2021-22 invece sono stati già programmati 37 milioni di euro a sostegno di tutto il settore nonché 35 milioni di fondi regionali per le leggi di settore», sono le cifre che snocciola palazzo Santa Lucia a cui bisogna aggiungere i 15 milioni per Procida capitale della Cultura. E via le cifre per le istituzioni culturali più importanti: dai 70 milioni per il San Carlo (anche se dai bilanci della fondazione del Massimo napoletano ne risultano circa la metà) ai 40 milioni per cinema e fiction passando per il 20 milioni al Giffoni film Festival sino ai 6 milioni per musei e biblioteche. Tutto nel quinquennio tra il 2016 al 2021 sempre secondo i dati forniti ieri mattina ai presenti dai vertici regionali.

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Nella riunione si è partiti dalla prossima chiusura del ciclo di programmazione comunitaria 2014-2020, in linea con gli obiettivi della politica di coesione dell'Unione Europea per il periodo 2022-2027. «La Regione intende continuare a sostenere con azioni concrete il settore della cultura per il suo forte impatto sullo sviluppo sociale ed economico regionale», asserisce ieri mattina il governatore anche per smentire chi ha parlato di tagli al settore. Che occupa «oltre 20mila piccole imprese con un bacino occupazionale di circa 84mila operatori nella sola Campania».

Ma per mettere tutto a sistema serve anche un nuovo piano strategico da elaborare «partendo da quello che davvero ha funzionato negli ultimi sei anni, da iniziative come l'ecosistema digitale della cultura, il sistema di mostre, i grandi festival e i cicli internazionali di eventi culturali, il distretto del cinema e dell'audiovisivo». Nella riunione la Regione ha quindi raccolto gli spunti dei protagonisti del settore sul nuovo ciclo di programmazione comunitaria e sul nuovo piano strategico della cultura. «Un settore - conclude De Luca - che bisogna sostenere al meglio nonostante il periodo difficile. Prima il Covid e oggi la guerra ma che continua a creare sviluppo». 

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