Smart Glasses per la mostra «Gladiatori» al Mann

Smart Glasses per la mostra «Gladiatori» al Mann
Lunedì 10 Maggio 2021, 16:21
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I personaggi sul Vaso di Patroclo si animano in forma di ologramma e raccontano l'origine dei combattimenti di gladiatori, andando indietro nel tempo, sino agli antichi duelli in onore dei defunti. Le lastre tombali della Necropoli del Gaudo a Paestum sono ricostruite in 3D, spiegandone l'iconografia. Le ricche decorazioni delle armi dei Gladiatori si "liberano" da elmi e schinieri, per narrare le diverse "classi" dei combattenti.

Ed, ancora, tra tecnologia e didattica, è possibile scoprire come morirono gli uomini i cui scheletri provengono dalla necropoli di York, leggere e tradurre le iscrizioni delle epigrafi, comprendere la storia delle figure che si stagliano dai rilievi in allestimento, guardare da vicino segni e suggestioni dei graffiti parietali. 


Non è un'astrusa invenzione tecnologica, ma un dispositivo che si può indossare con grande semplicità: per “Gladiatori”, così come in occasione dell'esposizione “Gli Assiri all’ombra del Vesuvio”, si conferma la realizzazione di smart glasses da utilizzare durante la visita.

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Gli occhiali 3D sono dispositivi dotati di lenti completamente trasparenti e predisposte per la realtà aumentata; la tecnologia è realizzata da AR Tour su contenuti scientifici forniti dal MANN.

Gli smart glasses, a differenza della realtà virtuale, consentono di contestualizzare l’esperienza durante la visita al Museo.


Grazie al software innovativo utilizzato da AR TOUR, è possibile proiettare sulle lenti degli occhiali 3D, in forma di ologrammi, diversi contenuti multimediali (immagini, filmati e ricostruzioni virtuali): così sono narrati, in tempo reale, i reperti esposti, visualizzandone la forma ed i colori originari, il luogo del ritrovamento ed eventuali note storiche.
Il servizio, che ha una propria postazione dedicata all’ingresso del Salone della Meridiana, prevede un costo di noleggio per gli occhiali di 5 euro (3 euro per titolari di abbonamento Openmann ed Artecard).​
 

 

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