Alla rassegna Brividi d’estate arriva “Circe”:
c'è Lorenzo Sarcinelli di "Un posto al sole"

Alla rassegna Brividi d’estate arriva “Circe”: c'è Lorenzo Sarcinelli di "Un posto al sole"
di Enrica Buongiorno
Domenica 10 Luglio 2022, 17:28
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A "Brividi d’estate" arriva “Circe”, una maga ma soprattutto una donna. Nell’ambito della rassegna al Real Orto Botanico, il 23 e 24 luglio alle 21, va in scena in prima assoluta, "Circe" con Rosalba Di Girolamo e Lorenzo Sarcinelli che, dalla soap Un posto al sole di Rai 3, approda alle tavole del palcoscenico. Lo spettacolo, dal romanzo Circe di Madeline Miller, è un adattamento di Rosalba Di Girolamo ed Annamaria Russo che firma anche la regia. I costumi sono di Rosa Ferrara.

“Guidata da Annamaria Russo, abbiamo smussato, talvolta rimosso, quella scorza di solennità cui il personaggio e il timore reverenziale verso il mito porta. - ha spiegato la Di Girolamo - Abbiamo cercato l’eleganza dell’imperfezione in ogni gesto e in ogni parola. Abbiamo cercato i suoi tanti volti e le sue tante voci, perché a me è stato dato l’onere e l’onore di incarnare tutti i personaggi femminili raccontati, come a Lorenzo quello di tutti i maschili”.

A Madeline Miller va il merito di aver colto le mille sfumature di uno dei personaggi più noti e meno conosciuti della cultura classica, liberandolo dalle ombre cupe che, secoli di misoginia, le avevano gettato addosso. La figura che emerge è quella di una donna fragile ed indistruttibile, che affronta mostri, dei, sentimenti con la stessa paura coraggiosa di chi sa che, il più delle volte, non si combatte per vincere, ma per sopravvivere.  Una donna capace di piegare la realtà ai propri desideri, e considerata per questo una maga.

Una donna che supera lo strazio della violenza, il dolore dell’abbandono, l’assedio di una maternità solitaria, il fuoco della gelosia, la paura dell’amore, con le spalle gravate dal fardello insostenibile di un’immortalità che la condanna alla solitudine eterna. La Circe che scivola fuori dalle pagine di Madeline Miller è una creatura con una potenza scenica dirompente. La sua storia, che attraversa i secoli raccontando la storia di ogni donna nei secoli dei secoli, ha indicato la via,  sussurrato i colori, gli accenti e le sonorità da ricreare in scena.  E per finire la dolente umanità che trasuda dalla sua divina immortalità svela l’irripetibile magia che solo la verità può regalare alla finzione.

"Mettere in scena un libro, che ha l’epicità e le dimensioni di una grande epopea classica, con due soli personaggi potrebbe sembrare un azzardo – dichiara Annamaria Russo, regista dello spettacolo -  ma ci è sembrata l’unica strada percorribile per restituire il senso di un’individualità declinata nelle innumerevoli diversità che la compongono e ne caratterizzano l’unicità. Due personaggi, dunque, ed uno specchio. Uno specchio che moltiplica, confonde, definisce, svela. Uno specchio: quello magico delle favole d’ogni tempo, quello impietoso della quotidianità pesante. Uno specchio per non dimenticare che, tra ciò che appare e ciò che è, c’è sempre un’immagine che della realtà è solo il riflesso”.

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