Coronavirus a Napoli, è allarme speculazioni per i generi alimentari

Coronavirus a Napoli, è allarme speculazioni per i generi alimentari
di Valerio Iuliano
Sabato 14 Marzo 2020, 23:00 - Ultimo agg. 15 Marzo, 14:01
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I piccoli negozi di alimentari e i supermercati sono presi d’assalto dai napoletani fin dalle prime ore del giorno. Le scorte di cibo negli scaffali sono sempre in una quantità sufficiente per soddisfare le esigenze di tutti. Niente panico, dunque. Ma le associazioni dei consumatori denunciano un fenomeno molto diffuso in occasione dei periodi di crisi.

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«In alcuni negozi di ortofrutta - sottolinea Rosario Stornaiuolo, presidente di Federconsumatori - sono stati segnalati notevoli aumenti dei prezzi. Parliamo dei fruttivendoli, dove si registrano incrementi medi del 4%, rispetto a qualche mese fa. E in certi casi si arriva fino al 20% in più. La filiera dell’ortofrutta sta reggendo bene e non c’è nessuna ragione di ritoccare i prezzi. Si tratta, quindi, di speculazione. È un fenomeno da stroncare subito. I cittadini denuncino sempre questi casi alla Guardia di Finanza». Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato dei 5Stelle Alessandro Amitrano: «Diversi cittadini napoletani mi stanno segnalando casi di aumenti più o meno marcati dei prezzi dei beni di prima necessità. Chiedo a governo e Regioni di potenziare tutte le strutture di monitoraggio dei prezzi e di rafforzare i controlli». Il leader di Confesercenti Vincenzo Schiavo offre un’altra chiave di lettura del fenomeno: «Ci sono aumenti in tutta Italia di frutta e ortaggi perché gli autotrasportatori nordafricani non vogliono più venire da noi a portare questi prodotti, a causa del Coronavirus». Mentre Massimo Di Porzio della Fipe, la federazione dei pubblici esercizi aderente alla Confcommercio, taglia corto: «Non ci sono aumenti dei prezzi. Chi li dovesse notare, faccia nomi e cognomi. Evitiamo di impazzire tutti». 
 


Gli assembramenti di cittadini sono ancora molto frequenti, con negozi sempre più affollati, in particolare alla Pignasecca e in altre zone del centro. I contatti troppo ravvicinati sono un pericolo sempre presente in tutta la città. E dal coordinamento dei Centri commerciali denunciano atti di vandalismo e rapine ai danni di alcuni esercizi, in particolare nella zona di via Toledo e a via Arenaccia. Il responsabile del Coordinamento Mauro Pantano chiede al Prefetto di adottare «misure di sicurezza idonee a tutela dell’integrità fisica dei commercianti, anche con l’implementazione dell’Esercito, attraverso l’operazione Strade Sicure». Da Coldiretti, invece, evidenziano un’altra questione legata alla filiera agroalimentare. «Nonostante l’emergenza Coronavirus c’è chi approfitta della situazione per speculare sul cibo, in particolare sul latte, in un momento di grave difficoltà. Ci sono richieste di insostenibili riduzioni del prezzo pagato agli allevatori proprio mentre i supermercati vengono presi d’assalto e nelle stalle si continua a mungere per garantire le produzioni e i rifornimenti. Il nostro ufficio legale - annuncia Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania - ha già predisposto le diffide verso le aziende di trasformazione e distribuzione che, violando i contratti in essere sul prezzo del latte, lasciano il prodotto a terra senza ritirarlo, salvo poi provare a speculare proponendo prezzi dimezzati. È inaccettabile che in un momento in cui i cittadini fanno la fila per acquistare gli alimenti base della dieta, c’è chi colga il pretesto della chiusura di bar e ristoranti per disdire al ribasso unilateralmente i contratti.
Oggi più che mai i cittadini chiedono latte italiano». Nuove disposizioni sugli orari di apertura degli esercizi commerciali potrebbero arrivare nelle prossime ore, per ridurre ulteriormente i rischi di contagio. Ma, per ora, è solo un’ipotesi.

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