«Green pass e sicurezza, così blindo ferragosto a Napoli»

«Green pass e sicurezza, così blindo ferragosto a Napoli»
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 12 Agosto 2021, 23:59 - Ultimo agg. 13 Agosto, 17:58
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«Per i titolari di attività commerciali che hanno l’obbligo di controllare il Green pass è stato chiarito con una circolare ministeriale che non contravvengono ad alcuna legge nel verificare, insieme al certificato verde, anche i documenti di identità. Per uscire da questo periodo servirà l’aiuto di tutti e le forze dell’ordine non vigileranno soltanto per elevare sanzioni o per reprimere, ma soprattutto per dare e ricevere collaborazione come avvenuto sin dalle prime fasi della pandemia». Il prefetto di Napoli, Marco Valentini, spiega come si muoveranno le forze dell’ordine in questa estate segnata dal lancio del Green pass e dalle incertezze sul suo utilizzo, dall’incremento dei contagi da covid mentre sul nostro territorio cresce pure il flusso di turisti, ma anche sul fronte del contrasto alla criminalità, tanto più in seguito ai fatti di sangue che si sono verificati in due zone distinte della città, a Fuorigrotta e a Ponticelli, con i due omicidi di mercoledì sera. 


Prefetto, Ferragosto si avvicina e bisognerà sorvegliare anche sui turisti sia in termini del rispetto delle norme anti-contagio che sul versante della sicurezza. Che piano è stato predisposto?
«Abbiamo svolto solo due giorni fa un Comitato di ordine e sicurezza pubblica. In questa primissima fase, è intervenuto in prima battuta il personale della polizia locale. Ora è stata pianificata un’ordinaria attività di controllo che vedrà impegnate tutte le forze dell’ordine. L’obiettivo è scongiurare pericolosi assembramenti e fare in modo che tutto si svolga secondo le regole».
Regole alle quali molti commercianti si stanno ribellando. Ritengono che dovendo compiere questi controlli suppliscano a quanto dovrebbe fare lo Stato e rischiano anche delle multe salate mentre in giro si trovano anche dei pass falsi. Hanno ragione?
«Questa è una primissima fase dove tutti siamo alle prese con alcune novità recentemente introdotte per contrastare la pandemia, proprio come avvenne nel primo periodo dell’ondata covid. Con il passare del tempo diventerà tutto più naturale ed è ovvio che anche da parte nostra ci sarà la massima attenzione per individuare eventuali distorsioni come chi vorrebbe andare in giro con certificazioni false, ma comunque già ora ci sono tutti i sistemi per individuare chi cerca di aggirare le norme».
Come avete immaginato il piano per Ferragosto?
«Alta attenzione, come sempre del resto, nei luoghi di arrivo come porto, aeroporto e stazioni. E poi nei posti di maggiore afflusso turistico come il centro storico e il lungomare. Un surplus di attenzione sarà dedicato alle tre isole proprio per la loro naturale vocazione turistica per evitare che si creino situazioni preoccupanti sul fronte dei contagi».
Nel corso del Comitato di sicurezza in Prefettura si è parlato anche della riapertura dello stadio Maradona. Con quali regole torneremo a tifare?
«Per la prima partita del 22 agosto, Napoli-Venezia, l’afflusso del pubblico sarà comunque limitato a non più del 50% della capienza. Potrà acquistare un biglietto solo chi è dotato del Green pass, ma per verificarlo è immancabile che si creeranno file maggiori. Per evitare calche avvieremo dei contatti con il Calcio Napoli per chiedere di integrare i servizi di controllo con qualche steward in più da affiancare alle forze dell’ordine. Poi, a ridosso della gara, ci sarà un apposito tavolo tecnico in Questura, ma non abbiamo particolari preoccupazioni in questa fase».
A Napoli si è tornato ad uccidere. Un raid di camorra a Ponticelli e un accoltellamento al Rione Traiano. Teme la recrudescenza di questi episodi sempre più frequenti?
«Due episodi distinti e sui quali bisognerà attendere l’esito delle investigazioni, ma che destano preoccupazione.

Il primo è certamente riconducibile alle dinamiche della criminalità organizzata e a Ponticelli, da tempo, c’è una speciale attenzione su quanto accade perché c’è un particolare fermento dovuto al riequilibrio delle dinamiche camorristiche sul territorio anche legate ad occupazione degli spazi nel post-covid. É un terreno che ben conosciamo e che vede assai vigile anche la magistratura, oltre alle forze dell’ordine. Non si vincerà questa sfida solo con la repressione, già a fine mese è previsto un tavolo con le tante associazioni sul territorio che in modo indiretto possono certamente giocare un ruolo positivo in questa partita».

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