Lungomare di Napoli, la beffa restyling: c’è il piano ma non può partire

Lungomare di Napoli, la beffa restyling: c’è il piano ma non può partire
di Paolo Barbuto
Giovedì 15 Luglio 2021, 23:30 - Ultimo agg. 24 Marzo, 11:27
4 Minuti di Lettura

Ci sono concomitanze d’eventi che nemmeno il romanziere più ardito riuscirebbe a inventare: nel giorno in cui Palazzo San Giacomo si dibatte nelle sabbie mobili dei ritardi ai lavori per la galleria Vittoria, deflagra la diffusione della documentazione ufficiale del progetto esecutivo per il restyling del lungomare liberato. Proprio nel momento in cui il rimpiattino delle responsabilità affonda il futuro di una strada dove le auto dovrebbero passare, ma non possono perché è chiusa da dieci mesi, si vara un documento per abbellire una strada che dovrebbe essere vietata alle auto ma che invece è costretta ad ospitarle. Negli stessi giorni in cui l’Amministrazione è costretta a trovare alchimie ed escamotage per incassare due milioni per un percorso determinante per la viabilità, viene concesso il via libera a un progetto che ha già a disposizione 13 milioni di euro e che in tanti ritengono assolutamente marginale rispetto alle urgenze di Napoli.

Pubblicato ufficialmente solo ieri pomeriggio, anche se approvato qualche settimana fa, diventa ufficiale il progetto esecutivo per gli interventi di restyling del lungomare liberato: fondi Poc Metro 2014-2020, documentazione composta da 87 differenti faldoni che affrontano, nel dettaglio, ogni singola porzione del percorso che va da piazza Vittoria a via Nazario Sauro.

Particolareggiate descrizioni di interventi, materiali, essenze arboree da utilizzare: tutto inizia dal restringimento ulteriore della carreggiata destinata alle auto in favore del marciapiede che costeggia gli edifici e potrà essere utilizzato con minori difficoltà dai locali del lungomare che già oggi hanno i permessi per sistemare gazebo e tavolini fino a invadere l’asfalto.

Video

Due mesi fa, all’atto della presentazione del progetto, che sarebbe stato approvato solo alla fine di giugno, palazzo San Giacomo diffuse una nota che oggi ha un sapore amaro: «Presentiamo oggi – dichiarano il Sindaco de Magistris e il Vice Sindaco Piscopo – la nuova immagine del lungomare di Napoli, quale luogo di incontro, di passeggio, per lo sport e il tempo libero, attraversabile e aperto alla fruizione di tutti. Ringraziamo tutti gli Enti, in particolare la Soprintendenza di Napoli, per l’importante confronto e spirito di collaborazione istituzionale che ha sempre accompagnato il lavoro in tutto il suo iter autorizzativo. Il progetto del lungomare si relaziona con i lavori di messa in sicurezza e riqualificazione della Galleria Vittoria, e si inserisce tra gli interventi di valorizzazione e rigenerazione del tratto di costa cittadino da tempo avviati da questa Amministrazione». Era il 25 di maggio, sono passate otto settimane da quel giorno, evidentemente il percorso di “relazione” fra il lungomare e la galleria che il sindaco aveva annunciato quel giorno, è andato perduto.

Pietra di Trani, inserti in pietra bianca, rifacimento totale di marciapiedi, pista ciclabile e percorso carrabile, nuove panchine, aree per esercizi sportivi, cassonetti per la differenziata. Nel tempo i dettagli del progetto sono venuti fuori e sono stati commentati con attenzione e cura. 

L’unico dettaglio che mancava al racconto di quel che dovrà accadere sul lungomare, è riferito alla diffusione del verde che, secondo le idee progettuali, sarà distribuito lungo tutto il percorso con una “esplosione” di colore all’altezza di via Nazario Sauro nell’emiciclo che circonda la statua di Umberto I. In quell’area è prevista la realizzazione di un pergolato che circonderà tutta l’area alle spalle della statua, per un’estensione totale di quasi 50 metri, e sarà interamente ricoperto da rose rampicanti, una vera sciccheria. Oltre alle rose sono previsti alberi di quercia e sontuosi cespugli di lentisco, mirto, lavanda, rosmarino.

Sono, finalmente, noti anche i tempi dei lavori. Gli interventi lungo strada e marciapiede verranno divisi in tre spezzoni per evitare lo smantellamento dell’intero percorso in contemporanea. Per ciascuno spezzone sono previsti circa tre mesi di lavori ai quali andranno aggiunti altri quattro mesi di interventi destinati alle attività di contorno. In totale il lungomare dovrebbe essere “fuori uso” per tredici mesi consecutivi, se tutto andrà bene.

© RIPRODUZIONE RISERVATA