Napoli Est, la rabbia dei commercianti: «Via la targa per l'uomo che ci chiedeva il pizzo»

Napoli Est, la rabbia dei commercianti: «Via la targa per l'uomo che ci chiedeva il pizzo»
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 29 Marzo 2021, 00:00 - Ultimo agg. 30 Marzo, 09:08
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 «Rimuovete quella targa, per anni lo abbiamo dovuto sopportare quando era in vita e veniva nei nostri negozi per chiedere il pizzo, ora dobbiamo sopportarlo pure da morto». Sono esausti i commercianti di Ponticelli, lì dove da alcuni giorni è riesplosa la faida di camorra tra bombe carta, agguati e nuove uccisioni nei regolamenti di conti tra clan. Stavolta però, a creare insofferenza non sono solo gli spari, ma una targa affissa per ricordare un giovane che fino a qualche anno fa girava tra le attività commerciali del quartiere per fare estorsioni. 

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Siamo tra via Sambuco e via Toscanini, qui compare il volto di Gennaro Castaldi, ucciso a 20 anni in una stesa nel 2013. Castaldi, ritenuto affiliato al clan Sarno, era ben noto alle forze dell’ordine, arrestato con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ecco quindi spuntare la foto con il volto del ragazzo ucciso. A leggere il commiato sembrerebbe che a morire sia stata una giovane vittima innocente di camorra e non uno che del sistema faceva pienamente parte. «Nostro dolce amico – recita la targa – ora di te ci resta soltanto un dolce ricordo e un doloroso rimpianto per la tua assenza. Ora sei un dolce angelo accanto al Signore e quando guarderemo il cielo ci sorriderai attenuando la nostra tristezza. Sei bello dentro e fuori». Sono proprio queste parole che hanno fatto montare la rabbia dei commercianti di Ponticelli che per anni hanno dovuto subire le angherie e i taglieggiamenti di Castaldi. «È ovvio che fa tristezza quando muore un ragazzo così giovane – dice uno dei negozianti della zona – ma è inammissibile che dopo aver subito minacce per anni fin dentro la nostra attività commerciale da parte di questo soggetto, ora debba essere fatto passare persino per un santo. Come se fosse morto per una fatalità». A sollevare il caso attraverso alcune segnalazioni che gli sono giunte anche il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli. 



«Dopo la rimozione del murale in omaggio ad Emanuele “Pisellino” Errico – spiega il consigliere dei Verdi – ancora una dedica ad un giovane criminale. Castaldi chiedeva ai commercianti del mercato del rione Incis il pizzo per conto del clan Sarno. Abbiamo segnalato questa targa al prefetto Marco Valentini, dovrà essere rimossa. Bisogna proseguire decisi in questa lotta alla cultura criminale e camorristica, occorre un’inversione di rotta». Sono più di dieci le opere di questo tipo già rimosse dalla Prefettura, con l’ausilio delle forze dell’ordine, in giro per la città. Murales e altarini dedicati a malavitosi e camorristi come ultimo omaggio, come se si trattasse di caduti sul lavoro. «Durante le festività di Pasqua – viene raccontato dagli esausti commercianti di Ponticelli – organizzano per Castaldi addirittura una processione con tanto di festa e fuochi d’artificio».
 

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