Napoli, cancellati i murales per il pusher Pisellino e il pregiudicato cugino del calciatore

Napoli, cancellati i murales per il pusher Pisellino e il pregiudicato cugino del calciatore
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 24 Marzo 2021, 10:37 - Ultimo agg. 15:58
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Via gli altarini del pregiudicato cugino dell’ex calciatore e di Emanuele “Pisellino” Errico. Doppia operazione interforze ai Quartieri Spagnoli e al rione Conocal di Ponticelli per continuare a smantellare i simboli della malavita. 

 

Vincenzo Masiello, che aveva un altarino a lui dedicato, era il cugino dell’ex calciatore Salvatore Masiello, difensore in serie A di Bari, Torino, Messina e Udinese. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, fu ucciso a 22 anni nel 2012 in vico Lungo Nuovo a Montecalvario. 

Il killer, a bordo di uno scooter, modello T-Max, con il volto coperto da un casco, di colore nero, esplose sette colpi di pistola, alcuni dei quali raggiunsero il 22enne alla testa.

Poco dopo l’agguato - proprio come accaduto lo scorso anno dopo l’omicidio di Ugo Russo, il nosocomio fu raggiunto da parenti, tra cui la madre, e amici della vittima, causando momenti di forte tensione.

Stamattina in vico Tre Regine è stato smantellato il grande altarino in pietra dedicato a Masiello grazie all’intervento degli operai della Napoli Servizi sotto la supervisione dei carabinieri diretti da Canio Giuseppe La Gala e i poliziotti della municipale diretti dal Comandante Ciro Esposito. 

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A Ponticelli è stato invece cancellato il murale di Emanuele “Pisellino” Errico. Piccolo spacciatore di 19 anni era però legato al clan dei “Fraulella” dei D’Amico. Era anche un calciatore di buone speranze. Fu ucciso nel 2018 per un regolamento di conti nella faida - oggi riesplosa - di Ponticelli. «Qui sono nato e qui morirò, rione Conocal», scrisse Emanuele su Facebook pochi giorni prima dell’attentato, post profetico. Tante le foto sul suo profilo Facebook con esponenti del clan D’Amico a dimostrazione di come ragazzi giovanissimi siano sempre più attirati dalla potenza dei clan locali. Piccoli criminali da omaggiare post mortem con altarini e murales, ma ora il grande murale al rione Conocal per “Pisellino” non c’è più. Lo Stato ha iniziato la sua battaglia e non intende arretrare, soprattutto adesso dove anche i simboli sono segnali di presenza.

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