Vaccini a domicilio in Campania: «Piattaforma in tilt, così dosi a rischio»

Vaccini a domicilio in Campania: «Piattaforma in tilt, così dosi a rischio»
di Melina Chiapparino
Sabato 27 Marzo 2021, 23:30 - Ultimo agg. 29 Marzo, 08:33
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«Siamo in trincea ma devono metterci nelle condizioni di poter lavorare». L’appello che non nasconde una buona dose di ammonimento, arriva dai medici di base vaccinatori alle prese con le prime criticità della campagna anti Covid. Per i 168 dottori napoletani che somministreranno le dosi di Moderna tra le mura dei loro studi medici (ma anche con una visita a casa dei pazienti impossibilitati a muoversi), prima degli oltre 500 che lo faranno nelle sedi Asl, uno degli intoppi che rischia di compromettere l’avvio delle inoculazioni riguarda «la funzionalità della piattaforma regionale su cui inserire gli assistiti vaccinati» spiega Giuseppe Tortora, vice presidente della cooperativa medica Kos.

«La piattaforma è in tilt e molti medici di famiglia non riescono ad accedervi perché non vengono riconosciute le loro credenziali, così come sta succedendo nel mio caso» racconta Tortora.

A distanza di 48 ore dalla distribuzione a Napoli, delle prime 2100 dosi di Moderna a 20 medici di famiglia, quelli con funzione di coordinatori per territorio, il rischio è che «da lunedì, pur di cominciare a vaccinare, alcuni dottori saranno costretti a registrare i pazienti su documenti cartacei se non risolveranno i problemi tecnici della piattaforma» conclude Tortora, vice responsabile nazionale del Sumai di Medicina generale. 

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«Crediamo profondamente nella campagna vaccinale e vogliamo fare la nostra parte ma ci occorre un’operatività più snella e veloce» spiega Nino Pagano che, come tanti camici bianchi è in attesa di ricevere le dosi di Moderna ma da giorni, non riesce ad accedere alla piattaforma Sinfonia, il sistema informativo che mette in rete dottori, Asl Napoli 1 e i dati dei pazienti.

«Ieri la piattaforma, gestita da Soresa, è andata per l’ennesima volta in tilt rendendo impossibile il funzionamento del servizio per molti medici» racconta Pagano. «Ho inviato decine di mail al servizio che gestisce l’inserimento dei dati e ho sollecitato più volte telefonicamente, un intervento tecnico perché siamo i primi a voler scendere in campo per i nostri pazienti» sottolinea Tortora ma, fin’ora, il sistema è andato più volte in tilt. La problematica, non riguarda tutti i medici ma una parte dei dottori che hanno aderito alla campagna vaccinale e stanno riscontrando due tipi di criticità. «In alcuni casi, non vengono riconosciute dal sistema le credenziali di accesso, in altri la piattaforma, a un certo punto del procedimento di inserimento dei pazienti, va in tilt» continua Tortora che annuncia un rimedio «fai da te». «Non possiamo rischiare di rimandare i vaccini, sia per una questione pratica che morale perché i pazienti li attendono con ansia- conclude il sindacalista Sumai - useremo registri cartacei pur di somministrare le dosi». 

Le dosi di Moderna sono state recapitate, venerdì, senza la dotazione di siringhe e aghi «come invece accade per i vaccini antinfluenzali» tuonano i medici della cooperativa Kos. La polemica sulla mancata distribuzione dei presidi, «non è una questione economica ma organizzativa» precisa Tortora. «La gestione del vaccino, comporta un impegno notevole a cominciare dal tempo per la registrazione sulla piattaforma che, quando non dà problemi, richiede una procedura lunga e articolata» spiega il medico della cooperativa Kos.

«La dotazione degli aghi – aggiunge - è semplicemente un completamento della fornitura del vaccino, laddove tutto il resto viene gestito in autonomia dagli studi medici». Nonostante questo, anche il rifornimento delle siringhe potrebbe comportare qualche difficoltà. «Abbiamo cominciato a fare ricognizione nelle farmacie, notando che scarseggiano le siringhe da insulina» spiega Saverio Annunziata che da ieri ha cominciato ad attrezzarsi per somministrare 100 dosi. «Il vaccino Moderna richiede l’uso di siringhe più sottili di quelle comuni e, per il momento, ci siamo comprati quelle per tubercolina che sono simili anche se con differenti unità di misura» racconta Annunziata, presidente della cooperativa medica Kos che, insieme ai colleghi del distretto 24, ha chiesto l’uso della Colonia Germicca da destinare ai medici di famiglia vaccinatori.

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