Turetta in carcere: «Silenzioso e con lo sguardo assente, non può lasciare l'infermeria». E i genitori non vanno a trovarlo

Il viso sbarbato e provato, il 22enne di Torreglia che ha confessato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin lo scorso 11 novembre, si trova nel carcere di Montorio Veronese

Filippo Turetta
Filippo Turetta
Angela Pederivadi Angela Pederiva
Sabato 13 Gennaio 2024, 10:11 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 18:24
4 Minuti di Lettura

Dalla nostra inviata

VERONA - Splende il sole d’inverno sul carcere di Montorio Veronese. Ma quella luce fatica a filtrare nella cella spoglia della sezione infermeria, un letto a castello e il bagno a parte, dov’è recluso ormai da sette settimane Filippo Turetta. Il viso sbarbato e provato, lo sguardo perso in un impenetrabile silenzio, il 22enne di Torreglia che ha confessato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin lo scorso 11 novembre tra Vigonovo e Fossò, assiste con apparente distacco alla visita istituzionale nel penitenziario scaligero. «Altro che PlayStation: il ragazzo non ha mai giocato una sola volta al videogame, ha ben altro a cui pensare», riferisce chi l’ha incontrato in questo periodo di custodia cautelare per le accuse di sequestro di persona, omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.


TRATTAMENTO
Durante il giro nelle varie palazzine dell’istituto, il sottosegretario Andrea Ostellari non incontra né Turetta né altri detenuti. «Non siamo venuti qui – spiegherà poi il rappresentante del ministero della Giustizia – per fare polemiche.

Qui abbiamo persone che si sono tolte la vita. Parlare di PlayStation significa fare un torto a loro e alla nostra intelligenza. Mi limito quindi a ribadire che in questo carcere, come negli altri, non si applicano trattamenti di favore nei confronti di nessuno. Le decisioni su quelle che possono essere le attività trattamentali e ricreative, adeguate a ciascun utente, vengono prese da personale qualificato». Capitolo chiuso: non arriveranno nuovi apparecchi dopo quello donato da don Carlo Vinco, garante dei detenuti di Verona, per offrire un’attività a persone altrimenti impossibilitate a svolgerne finché sono ristrette sotto sorveglianza sanitaria.

Filippo Turetta, l'auto piena di sangue: le analisi dei Ris. Cosa è stato trovato nella Punto


DUE A DUE
In questo piano della palazzina sono in tutto venti, suddivise due a due in dieci celle. Il criterio organizzativo è quello, nel limite del possibile, di distribuire i reclusi in infermeria per disturbi fisici e per problemi psichici in maniera tale che l’uno possa aiutare l’altro. Turetta è con un sessantenne, un uomo che per età potrebbe essere tranquillamente suo padre, capace di tenerlo sott’occhio adesso che la detenzione tocca i cinquanta giorni ed è ora di elaborare la situazione. Anticipando il piccolo corteo delle autorità, gli agenti della polizia penitenziaria passano davanti alle inferriate per avvisare i carcerati: «Ci sono degli ospiti, va tutto bene?». Qualcuno sceglie di nascondersi alla vista, qualcun altro si sbraccia per consegnare una lettera. Filippo non risponde alla domanda: resta in piedi, con un’espressione disorientata, non si muove e non parla. Secondo quanto trapela, l’ultimo suo colloquio con mamma Elisabetta e papà Nicola risale allo scorso 3 dicembre. Il primo e l’unico, finora: pur avendo il diritto di andare a trovarlo una volta alla settimana, probabilmente i genitori e lo stesso loro primogenito hanno ancora bisogno di tempo. Concentrati sulla linea difensiva, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera preferiscono non rilasciare dichiarazioni, rinviando a quanto già affermato dai vertici di Montorio Veronese sul fatto che il 22enne non gode di alcun privilegio, mentre attende di essere trasferito nella terza sezione. «Come tutti gli altri – ripete la direttrice Francesca Gioieni – anche questo detenuto resterà in infermeria finché ciò sarà ritenuto necessario dall’équipe multidisciplinare a cui compete la valutazione». A due mesi dal femminicidio di Giulia, quel momento non è ancora giunto.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA