«Effetto Giulia Cecchettin», crescono le denunce per maltrattamenti: oltre 14mila chiamate al 1522

Dopo l’omicidio di Giulia, in un mese i fascicoli aperti sono aumentati del 10%

«Effetto Giulia Cecchettin», crescono le denunce per maltrattamenti: oltre 14mila chiamate al 1522
«Effetto Giulia Cecchettin», crescono le denunce per maltrattamenti: oltre 14mila chiamate al 1522
di Valentina Errante
Domenica 24 Dicembre 2023, 00:12 - Ultimo agg. 25 Dicembre, 12:07
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Potrebbe essere definito “l’effetto Giulia”, perché dopo la morte della studentessa veneta, uccisa l’11 novembre scorso dall’ex fidanzato Filippo Turetta, un primo esame dei dati racconta che le denunce sono aumentate e che una diversa sensibilità rispetto ai rischi della violenza di genere è stata risvegliata dalla drammatica e inattesa storia della ragazza qualunque, figlia, vicina di casa, amica. 
Non è chiaro se il fenomeno sia stato indotto dall’eco mediatica o dall’immagine di Filippo e Giulia, i ragazzi della porta accanto, ma sono i numeri a parlare. Quelli della banca dati interforze del Viminale. L’elaborazione dei nuovi fascicoli non è ancora completa, il fenomeno potrà considerarsi consolidato solo a partire dal prossimo mese, ma il trend delle denunce, anche da parte di terzi, per situazioni a rischio dei cosiddetti reati spia della violenza di genere (soprattutto relativamente ai maltrattamenti in famiglia) è in aumento.

L’esperto

Lo conferma anche Stefano Delfini, direttore del Servizio analisi di polizia criminale del Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale. «I dati registrati dopo la drammatica morte di Giulia, non sono ancora tutti disponibili.

Quindi indicano solo una tendenza, all’interno della quale possiamo dire come si sia registrato un picco di denunce per maltrattamenti», spiega Delfini. E aggiunge: «Indica un trend da confermare: è come se la drammatica vicenda della studentessa veneta avesse avuto come effetto immediato quello di risvegliare il senso civico e una maggiore sensibilità sul fenomeno. È un dato che emerge dal nostro archivio e dai segnali che arrivano dal territorio. Le denunce non arrivano solo da parte dei diretti interessati, ma anche da terzi, estranei, che segnalano situazioni a rischio. È come se la gente avesse preso coscienza e se questo fatto di cronaca avesse risvegliato il senso civico: Giulia poteva essere la sorella, la figlia, l’amica di ciascuno di noi. Il male ce lo abbiamo vicino. E quindi bisogna cogliere tutti i segnali. Il caso più eclatante è avvenuto a Roma, con una donna che si è rivolta alle forze di polizia perché, sull’autobus, aveva sentito un uomo minacciare la compagna e la figlia. Non si è girata dall’altra parte. Ma episodi simili si sono registrati anche altrove».

I dati

I dati del Servizio analisi erano stati forniti alla fine di novembre in occasione della giornata contro la violenza di genere. E raccontavano che, nei primi nove mesi del 2023, si registrava un decremento del 13% degli episodi di stalking: 12.491 denunciati a fronte dei 14.326 dell’analogo periodo nel 2022. Mentre i casi di maltrattamento nei confronti di familiari e conviventi erano scesi del 12%. E invece tra novembre e dicembre del 2023, il trend sembra essersi invertito: da un primo esame emerge che i fascicoli aperti per episodi di maltrattamenti sono aumentati del 10%. Passando dai 1.842 a 2.025.

Il territorio

Il numero delle chiamate infatti si è impennato in modo impressionante. Il picco si è registrato proprio l’11 novembre scorso, il giorno della scomparsa di Giulia. Ritrovata morta una settimana dopo. E la tendenza non si è esaurita nelle settimane successive. Basti pensare che in poco più di un mese sono arrivate oltre 14mila telefonate al 1522, il numero dell’emergenza per le vittime di violenza. Mentre in tutto il 2022 avevano superato appena le 32.000. In cima alla classifica per le violazioni alle prescrizioni del codice rosso, c’è la Sicilia. Dieci casi di codice rosso al giorno a Roma, stando agli ultimi dati forniti dal procuratore Francesco Lo Voi. Molte di loro sono minorenni: nel 2023 sono state 76 le giovanissime ascoltate in audizione protetta, con l’ausilio di psicologi ed esperti. In 3.392 casi, dopo la denuncia della vittima, è stato attivato il codice rosso con misure a protezione delle donne.

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