Benevento, violenza sulle donne: i perché degli studenti, le risposte degli esperti

L'incontro con gli alunni dell'Istituto tecnico economico e del Liceo classico di San Marco dei Cavoti

L'incontro con gli studenti
L'incontro con gli studenti
Venerdì 22 Marzo 2024, 08:30
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Gli alunni dell'Istituto tecnico economico e del Liceo classico di San Marco dei Cavoti hanno partecipato al secondo «Laboratorio sulla violenza di genere» organizzato con le scuole partner del Corso di formazione sul medesimo tema che si sta tenendo in questi mesi a Benevento per iniziativa del Tavolo interistituzionale istituito presso la Procura della Repubblica di Benevento.

L'incontro è stato aperto dalla dirigente scolastica Maria Cirocco, che avendo aderito con entusiasmo all'iniziativa promossa dalla Procura, ha ospitato presso l'istituto che dirige, il procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro, il sostituto procuratore Stefania Bianco, il vice commissario Elga D'Auria e la psicologa dello «Spazio ascolto» presso la Procura, Carmen Festa.

Una giornata che ha visto puntare i riflettori sul concetto di violenza, a partire da quella fisica a quella sessuale, economica e psicologica. Particolarmente stimolante è stato, per gli alunni, avere avuto la possibilità di interfacciarsi con figure che affrontano quotidianamente la questione della violenza di genere, problema a cui si cerca di porre un freno, sia in termini di prevenzione, che di protezione, anche grazie all'impiego di centri antiviolenza e case rifugio, menzionate dalla psicologa Festa.

Di rilievo gli interventi, volti a rispondere ai numerosi e articolati quesiti mossi dagli alunni, già sensibilizzati sul tema dai docenti. Alle molte domande poste sul perpetrarsi della violenza di genere, il sostituto procuratore ha messo in evidenza come purtroppo «tra forma e sostanza, nel raggiungimento dell'uguaglianza, la strada è ancora molto lunga». Oltre che sugli stereotipi di genere, occorre lavorare anche sul linguaggio e sulla formazione degli addetti ai lavori, per evitare che la donna subisca un'ulteriore violenza, anche in sede processuale.

A tal proposito, ad una precisa domanda posta da una alunna, il procuratore ha sottolineato che l'Italia è stata addirittura sanzionata a livello europeo, per aver utilizzato un linguaggio sessista in alcune sentenze.

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Molte altre domande sono state poste dagli alunni in merito alle diverse forme di violenza, come quella economica e psicologica. Poi una studentessa in particolare ha chiesto: «Cosa spinge la vittima a stare con il proprio partner dopo un'aggressione?».

La risposta non è arrivata soltanto dalla psicologa, che ha elencato varie motivazioni dal punto di vista emotivo ed affettivo, ma anche dal sostituto procuratore, che ha chiarito le procedure giudiziarie e relativi problemi che si verificano quando una vittima ritira la denuncia, circostanza idonea a determinare che, in assenza di ulteriori fonti di prova, i magistrati debbano archiviare il caso o assolvere l'accusato, evidenziando così la centralità del ruolo della donna anche all'interno dei giudizi per reati di violenza di genere.

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