Era certamente più gustoso il calciomercato, quando esisteva davvero e quando faceva sognare i tifosi italiani attualmente a corto di grandi brividi, purtroppo. Ma a compensare questa grave mancanza, ecco che si muove - un po’ - il mercato degli eletti e agita il Palazzo che comunque avrebbe preferito parlare di bomber e non di peones o di pesi medi. Ma tant’è. Ci sono figure di un qualche rilievo al centro delle trattative tra le squadre di partito e uno di questi - Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità nella giunta Zingaretti nel Lazio e candidato governatore della sinistra alle ultime elezioni - oggi sarà presentato come nuovo acquisto di Azione. E Calenda è tutto contento di aver messo a segno questo colpo di mercato. Sia perché segnala ancora una volta quanto il Pd di Schlein non sia attrattivo per i riformisti - da Marcucci a Cottarelli in vari sono andati via - sia perché come probabile coordinatore nel Lazio e capolista per il voto europeo del 2024 in questa circoscrizione D’Amato è una figura che potrebbe battere Marta Bonafoni, amicissima della segretaria dem la quale la vuole in testa alla lista del suo partito.
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MOVIMENTI AL CENTRO
È soprattutto al centro che il mercato degli eletti impazza in un bailamme di voci e anche di bugie sparate ad arte (riguardano un po’ tutti, da Carfagna a Gelmini, dalla ex ministra Bonetti a Marattin e a Faraone).
Nel calciomercato degli eletti c’è di tutto e di più. Anche accoppiamenti molto scenografici come quello De Luca più De Luca, ovvero l’asse tra Vincenzo il plurigovernatore campano a cui Schlein non vuole concedere il terzo mandato con Cateno il siciliano ex sindaco di Messina e attivissimo - parla con tutti e tutti lo vogliono - leader del movimento Sud chiama Nord. O il pirotecnico De Luca detto Scateno farà una federazione per le Europee con Calenda che ha bisogno di consensi al Sud? E Raffaele Lombardo, per non dire di Totò Cuffaro in grande spolvero, alla fine della campagna acquisti finirà magari in alleanza con Calenda o con Renzi o con Forza Italia per prestare consensi a qualcuno di questi e conquistare per se stesso, ex presidente siciliano, il posto da europarlamentare che già a suo tempo deteneva? L’ex M5S Cancelleri il salto in Forza Italia lo ha già fatto. Ora potrebbe toccare, anche se smentisce la cosa ma non i propri malumori vero il contismo, a Fabio Massimo Castaldo. Era il portaborse di Paola Taverna, poi addirittura vicepresidente del Parlamento di Strasburgo e ora eurodeputato stellato. Conte non vuole ricandidarlo, e la stessa sorte tocca ad altri due sulla via d’uscita (Tiziano Beghin e Laura Ferrara) ma dice il capo-delegazione forzista in Europa, Fulvio Martusciello: «Non ci sono trattative in corso, anche se abbiamo una grande stima di Castaldo». Ma al contrario che nel calcio mercato, dove i tempi sono brevi, le trattative in vista delle Europee possono durare quasi un anno.