Def, il governo Meloni: «Misure per fermare il calo demografico»

Meloni: «Tracciata una politica economica di stabilità e crescita». Pressione fiscale prevista in calo in tre anni dal 43,3% al 42,7%

Def, il governo Meloni: «Misure per fermare il calo demografico»
Def, il governo Meloni: ​«Misure per fermare il calo demografico»
di Francesco Malfetano
Mercoledì 12 Aprile 2023, 00:06
4 Minuti di Lettura

 «Stabilità, credibilità e crescita». È questa la linea su cui Giorgia Meloni vanta di aver varato il suo primo Def, tracciando «la politica economica per i prossimi anni» e non solo. «Dalla prossima legge di bilancio bisogna porsi con concretezza il problema del calo demografico e delle nuove nascite, con misure adeguate», ha infatti spiegato avallando le parole il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti che, durante il Consiglio dei ministri di ieri, ha definito la prudenza del Documento di economia e finanza «ambizione responsabile».

Durante la lunga riunione (durata circa un’ora e mezza) è stato anche deliberato lo stato di emergenza nazionale di 6 mesi per far fronte all’incremento dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale, nonché l’atteso disegno di legge contro i cosiddetti eco-vandali. E cioè contro quegli attivisti che lanciano vernici sui palazzi e si incollano alle opere d’arte (con multe da 20 a 60mila euro, con sanzioni penali). 
Inoltre, nel corso del cdm slittato di un’ora per l’arrivo a Ciampino della salma del giovane romano ucciso a Tel Aviv Alessandro Parini, è stato anche varato un provvedimento sulla competitività dei capitali, che fra l’altro semplificherà le norme per accedere alle quotazioni in Borsa. 

LE POLEMICHE

Ad animare la giornata di ieri a palazzo Chigi però, accanto alla polemica sulle pensioni (con la ministra del Lavoro Marina Calderone che ha fatto un appello in cdm) e l’intervento di Matteo Salvini per chiedere l’introduzione di uno spray anti-aggressione ad hoc per gli orsi, soprattutto le trattative nel centrodestra sulle nomine delle grandi partecipate. «Sarebbe bizzarro che fosse un solo partito a indicare i nomi a discapito degli altri», il messaggio arrivato all’inizio di giornata dalla Lega, segno che il dossier ha comunque prodotto tensioni. Meloni non retrocede dalle sue idee e vuole nominare gli amministratori delegati di Eni, Enel, Terna, Leonardo e Poste. In attesa della fumata bianca però, la sola sua proposta approvata in Cdm è quella di avviare la procedura per la nomina di Gabriella Alemanno (ex vice direttore dell’Agenzia delle entrate, sorella di Gianni, ex sindaco di Roma) e di Federico Cornelli a componenti della Consob. Non sta filando liscia invece la conferma di Gian Carlo Blangiardo alla presidenza dell’Istat (sostenuta soprattutto dalla Lega), che molti nel centrodestra danno quasi tramontata perché manca la maggioranza qualificata per il parere vincolante. Proprio l’Istat ha appena certificato il livello di natalità al minimo storico (sotto 400mila nascite nel 2022), dato che preoccupa Palazzo Chigi. 

Bollette, il nuovo piano aiuti: il governo pronto a destinare tre miliardi alle famiglie. ​Nel 2024 taglio dell’Irpef

Nella prima manovra, Meloni ha voluto il quoziente familiare in alcune misure, per la prossima punta a un salto di qualità. Lo ha chiarito ai ministri, proprio mentre il governo bollinava uno scenario tendenziale con il Pil al +1% (mentre per il Fmi crescerà nel 2023 dello 0,7%) e il deficit che si attesterà al 4,5%. «Rivediamo al rialzo con responsabilità le stime del Pil - spiega Meloni - e proseguiamo il percorso di riduzione del debito pubblico. Sono le carte con le quali l’Italia si presenta in Europa». 
Tant’è che per il 2024 lo spazio di manovra aperto dalle stime del Def sarebbe pari a circa 4 miliardi. Come si evince dal comunicato di Palazzo Chigi sul cdm infatti, per il prossimo anno, «le proiezioni di finanza pubblica mostrano che, dato un deficit tendenziale del 3,5 per cento, il mantenimento dell’obiettivo del 3,7 per cento del Pil creerà uno spazio di bilancio di circa 0,2 punti di Pil, che sarà destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale, al finanziamento delle cosiddette “politiche invariate” a partire dal 2024 e alla continuazione del taglio della pressione fiscale nel 2025-2026, e concorrerà a una significativa revisione della spesa pubblica e a una maggiore intesa tra fisco e contribuente».

E infatti, sempre a leggere tra le pagine del corposo documento, la tassazione pare destinata a calare dal 43,3 per cento attuale al 42,7 per cento della stima realizzata per il 2026.

LA PROTEZIONE CIVILE

Infine, su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il cdm ha anche stanziato circa 28 milioni di euro a sostegno di quelle aree del Paese colpite da emergenze sismiche e meteorologiche lo scorso anno. Si tratta in particolare dei territori nei comuni di Ancona, Fano e Pesaro (gli eventi risalgono al 9 novembre scorso) da 4,8 milioni; quelli in provincia di Perugia devastati dalle precipitazioni del 15 settembre (8,4 milioni di euro) e quelli sull’isola di Stromboli, a cui saranno destinati 15,8 milioni per la ricostruzione dopo l’alluvione del 12 agosto. 

Video
© RIPRODUZIONE RISERVATA