Lega e Forza Italia sognano un governo Draghi senza i 5Stelle. Giorgia Meloni balla da sola, viene esclusa dal giro di telefonate del «centrodestra di governo», con Berlusconi che vorrebbe organizzare, però, un vertice a tre, magari a Villa Certosa, in Sardegna, dove si trova in questi giorni. Lei replica gelida: «I vertici si fanno nelle sedi istituzionali». Tradotto: se davvero si andrà a votare, bisogna costruire un centrodestra differente. Il clima è questo, nonostante il fatto che tutti i sondaggi diano la coalizione vincente. Che si voti in autunno o nel 2023. Fabio Rampelli, Fdi, vicepresidente della Camera, prevede perfido: «Se Draghi accetta di continuare, Forza Italia e Lega si accodano. Non sono pronte ad affrontare il voto. Purtroppo in Italia c'è una cultura politica carente. In fondo senza M5S potrebbero incassare qualcosa di più. E anche il Pd deve prendere tempo. Non darei nulla per scontato».
TELEFONO
Torniamo a ieri mattina.
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MILANO MARITTIMA
Da Forza Italia Antonio Tajani, però, spiega: «Nemmeno noi abbiamo paura delle elezioni. Però siamo responsabili e verifichiamo se è possibile avere di nuovo Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, magari con una maggioranza diversa, per affrontare i problemi degli italiani. Se non ci si riesce, allora si va al voto. Ma non sono possibili nemmeno ricatti, dire che il governo si può fare solo con M5S». La Lega, che tra due settimane si ritroverà per la festa nazionale a Milano Marittima di papetiana memoria e dove parleranno - rigorosamente in giorni differenti - Salvini, Zaia e Fedriga, ha un'ala forte che spera nell'overtime richiamato da Giorgetti, perché ci sono imprese e famiglie da rassicurare in vista dell'autunno freddo (senza gas). E ieri Salvini ne ha parlato con Fontana, Fedriga, Zaia, i vicesegretari, i capigruppo e Calderoli. Per una volta senza apparenti divisioni. «Faremo il bene dell'Italia». In fondo se Salvini voleva andare al voto subito, ha trovato nei 5Stelle degli inconsapevoli complici.