Ambulante ucciso a Civitanova, Filippo Ferlazzo condannato a 24 anni. L'imputato: «Solo 6 anni di sconto»

L’aggressione mortale era avvenuta il 29 luglio del 2022

Ambulante ucciso a Civitanova Marche, Ferlazzo condannato a 24 anni. L'imputato: «Solo 6 anni di sconto»
Ambulante ucciso a Civitanova Marche, Ferlazzo condannato a 24 anni. L'imputato: «Solo 6 anni di sconto»
Mercoledì 27 Settembre 2023, 17:44 - Ultimo agg. 28 Settembre, 07:11
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Filippo Ferlazzo, 33 anni, originario di Salerno, è stato condannato dalla Corte d'Assise di Macerata a 24 anni di reclusione per l'omicidio volontario aggravato dell'ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu, avvenuto a Civitanova Marche il 29 luglio 2022. La vittima aveva chiesto l'elemosina all'imputato e alla compagna, a cui aveva toccato un braccio: Ferlazzo lo aveva colpito con la stampella che il nigeriano usava per camminare, poi era salito sopra di lui a cavalcioni, schiacciandogli il collo e la testa.

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La sentenza

I giudici della corte di assise di Macerata - presidente Roberto Evangelisti, a latere Federico Simonelli - non anno accolto la richiesta dell'ergastolo che era stata avanzata dal pm Claudio Rastrelli, ma hanno concesso le attenuanti generiche, equivalenti alle aggravanti, applicando così la pena massima che in questi casi è di 24 anni.

Una pena che Ferlazzo, giovane di origine campana, dovrà scontare in carcere. Sul fronte del risarcimento i giudici hanno concesso, al momento, una provvisionale di 350 mila euro a favore della moglie e del figlio di Alika e 40 mila euro ciascuno agli altri membri della famiglia ammessi come parti civili. L'imputato è stato invece assolto per il reato di rapina, dopo l'aggressione mortale si era ritrovato in tasca il telefono cellulare del nigeriano ucciso. 

«Ho avuto solo sei anni di sconto»

«Ho avuto solo sei anni di sconto»: è stato il commento pronunciato a caldo da Ferlazzo. A riferirlo ai giornalisti è stata la sua legale di difesa, l'avvocatessa Roberta Bizzarri che ha aggiunto: «Filippo lo avevo preparato anche all'eventualità di una condanna all'ergastolo che nella sua mente equivale a 30 anni di reclusione e quindi, la sua è una battuta che vale per quello che vale». Sulla sentenza l'avvocato Bizzarri si è detta «soddisfatta, visto che era stato chiesto il massimo della pena, ma occorrerà leggere le motivazioni». Ha riferito di pensare al ricorso, facendo intendere però che è una decisione ancora da maturare. In sede di arringa conclusiva, l'avvocatessa aveva chiesto per il proprio assistito una struttura detentiva alternativa al carcere, «ma i giudici - ha spiegato - hanno detto che ad oggi non ci sono elementi sufficienti per valutare un'uscita dal carcere».

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