Usa, neonato di tre giorni ucciso dal cane di famiglia: ferite alla testa mortali

Usa, neonato di tre giorni ucciso dal cane di famiglia: ferite alla testa mortali
di Federica Macagnone
Mercoledì 27 Aprile 2016, 16:47 - Ultimo agg. 28 Aprile, 15:00
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Si è avventato sulla testa del piccolo rifiutandosi di lasciare la presa: attimi fatali che hanno condannato a morte un bimbo di soli tre giorni, Sebastian Caban, ucciso dopo essere stato ferito da Polo, il cane di famiglia nella loro casa di San Diego, in California.

Secondo la ricostruzione della famiglia, giovedì notte il piccolo era nel lettone con i genitori quando un colpo di tosse ha scatenato la reazione dell'animale: l'American Staffordshire terrier di 2 anni si è avventato sulla testa di Sebastian provocandogli ferite mortali. I genitori hanno provato per ben due volte a mettersi in contatto con il numero delle emergenze ma, frustrati dall'attesa, hanno deciso di portare il piccolo in ospedale con la loro macchina. Quando il bimbo è arrivato era in condizioni critiche: è morto poco dopo senza che i medici potessero far nulla per salvarlo.

L'autopsia, effettuata dal medico legale della San Diego County, ha stabilito che la morte di Sebastian è avvenuta in seguito ai morsi alla testa, mentre la polizia ha valutato il caso come un tragico incidente. Polo, che in passato non si era mai mostrato violento, si trova in un canile: ci rimarrà per 10 giorni entro i quali la famiglia potrà decidere di riprenderlo. Se non lo farà, si procederà con la soppressione.

Intanto si è aperto un caso sui tempi di attesa al numero di emergenza: la prima volta i genitori hanno aspettato 28 secondi prima di riagganciare, poi 34 prima di rinunciare e decidere di portare il figlio in auto in ospedale. L'obiettivo nazionale per i tempi di attesa al 911 è di 10 secondi: nel 2015 la media è stata di 13. Il tenente Scott Wahl, dopo aver porto le proprie condoglianze, si è detto frustrato per la lentezza nella risposta del 911. «Siamo a corto di operatori e abbiamo ricevuto 73 chiamate in mezz'ora in quel frangente – ha detto – Ci sentiamo avviliti per quanto è successo. Sappiamo che in questi casi ogni secondo è importante».

 
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