Si continua a indagare sul caso del presunto stupro a casa di Ciro Grillo. Sono al vaglio degli inquirenti i cellulari sequestrati e i messaggi scambiati dopo quella notte. «Torniamo e ci vediamo. Chiamo il pusher, un grammo per festeggiare», si legge negli sms con cui il figlio di Beppe Grillo discute con gli amici Capitta, Corsiglia e Lauria l'acquisto di sostanze stupefacenti da uno spacciatore a Porto Cervo. Ci sono anche i messaggi legati al caso che hanno fatto ipotizzare i reati di violenza sessuale e materiale pornografico.
Nel luglio 2019 Ciro Grillo e i suoi amici hanno invitato due studentesse a casa dopo una serata al Billionaire.
Capitta è quello più attivo sul cellulare e così parlava con un amico della notte appena trascorsa:
«No, non puoi capire».
«Cosa?» chiede l’altro.
«No... 3 vs 1 stanotte, lascia stare».
«Spiega meglio» insiste l’amico.
«No, no, sì, poi ti farò vedere».
«Ma con una tipa?».
«Ma no, guarda... ero ubriaco marcio. Frate te lo giuro».
«Ma chi eravate? Te, Corsi e Ciro?».
«3 vs 1 , ovvio. Ma io veramente alle dieci del mattino ero ubriaco marcio... bevuto beverone alle nove».
«Chi era questa?».
«Ma che ne so... Poi vi racconterò, ora non si può ancora».
«Mi fai morire».
«Comunque c’era il cameramen. Sai che non me le faccio scappare ’ste occasioni. 4 video facili... Poi vi farò vedere tutto. Se vuoi ti chiamo e ti racconto un po’».