Sparò ai ladri: folla per i funerali di Ermes Mattielli. Presente il benzinaio Stacchio

Sparò ai ladri: folla per i funerali di Ermes Mattielli. Presente il benzinaio Stacchio
di Vittorino Bernardi
Sabato 21 Novembre 2015, 10:14 - Ultimo agg. 10 Novembre, 13:15
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ARSIERO – Centinaia di persone, quasi mille oggi pomeriggio in silenzioso rispetto hanno abbracciato idealmente e dato l’ultimo saluto terreno a Ermes Mattielli, nelle esequie funebri celebrate alle 14.30 nella chiesa di San Michele Arcangelo dal parroco don Roberto Xausa, risultata piccola per contenere i convenuti alla funzione liturgica, anche fuori dal Vicentino.







L’ex rigattiere di 62 anni scomparso giovedì 5 novembre nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Alto Vicentino di Santorso, dove si trovava da 4 giorni per un infarto accusato tra le mura della sua della sua casa di via Scalini, ha ricevuto commossi saluti dai compaesani e da gente da fuori, con scroscianti applausi all’entrata in chiesa. Tra i presenti anche il benzianio Graziano Stacchio, con la maglietta "Ermes uno di noi", Michele Sartoti, vicesindaco di Arsiero e cinque primi cittadini: Giordano Rossi (Velo d'Astico) amico infanzia del defunto; Gildo Capovilla (Cogollo del Cengio); Ferrullio Lorenzato (Laghi); Joe Formaggio (Albettone) e Ulisse Borotto (Nanto). Tutti con la fascia tricolore. Alla cerimonia anche Mara Bizzotto, Parlamentare Europeo della Lega Nord, e il consigliere regionale Sergio Berlato.



L’invito del parroco a non portare all’interno del tempio bandiere di partito e striscioni è stato rispettato. Nell’omelia don Xausa ha avuto parole di affetto e preghiera. «Noi che siano qui a salutare Ermes non facciamoci travolgere dai risentimenti per la sua vicenda. Meditiamo e preghiamo. Ermes non vorrebbe rumori ora, era uomo tanto riservato che non volle funerali pubblici per la mamma: quando mancò due anni fa, ci trovammo io e lui a celebrarlo. Pensiamo che dal male di questa vicenda può nascere il bene, preghiamo. Ci sono storie di male che hanno portato conversioni, pensiamo alla vicenda di Pietro Maso».



Sull'altare è salito anche l'orafo Roberto Zancan, che nella sua orazione si è commosso al termine di una dura orazione: «Sei stato abbandonato da chi dovrebbe proteggere gli onesti e invece difende i delinquenti. Ermes, il tuo cuore buono non ha retto alla condanna e allo stress continuo. Andartene è stata la tua unica difesa. Non lasceremo che la tua dignità e i tuoi beni vengano calpestati. Chiedo pieno rispetto per un uomo che nella vita dallo Stato non ha avuto nulla. Ciao Ermes, continueremo noi a combattere per te».



Quando la bara è uscita dalla chiesa gli indipendentisti veneti - gli unici ad aver portato le bandiere, anche se le hanno tenute al di fuori dalla chiesa - hanno gridato ai sindaci "Via il tricolore". Per gestire il traffico di auto e garantire la sicurezza delle persone erano presenti i vigili della polizia locale Altovicentino e i carabinieri della compagnia di Schio.