Figlio La Russa, l'amico dj al pm: «Con quella ragazza fu un rapporto consenziente»

Interrogato a Milano nell'inchiesta che vede indagato anche il figlio del presidente del Senato

Figlio La Russa, l'amico dj al pm: «Con quella ragazza fu un rapporto consenziente»
Figlio La Russa, ​l'amico dj al pm: «Con quella ragazza fu un rapporto consenziente»
Martedì 12 Dicembre 2023, 11:42 - Ultimo agg. 13 Dicembre, 08:37
4 Minuti di Lettura

«Lei era lucida e consapevole, era d'accordo con noi e ha avuto rapporti consenzienti sia con me che con Leonardo». Così, in sostanza, si è difeso oggi, nel corso di quasi quattro ore di interrogatorio davanti ai pm, Tommaso Gilardoni, uno dei dj dell'ormai nota serata all'Apophis, locale esclusivo di Milano, e indagato assieme all'amico Leonardo Apache La Russa, dopo che a fine giugno scorso una 22enne, ex compagna di liceo del figlio del presidente del Senato, li ha denunciati entrambi per presunti abusi. Il 24enne, che è rimasto seduto di fronte all'aggiunto Letizia Mannella e al pm Rosaria Stagnaro da poco prima delle 10 fino alle 14 al quarto piano del Palazzo di Giustizia, ha respinto, in pratica, l'accusa di violenza sessuale parlando di «rapporti consenzienti» avuti con la giovane sia da lui che da La Russa junior.

La Russa: credo a mio figlio ma non volevo attaccare la ragazza

L'interrogatorio

Quest'ultimo sarà interrogato la prossima settimana e la sua linea non sarà diversa, dato che ha sempre proclamato la sua innocenza.

Gilardoni, tra l'altro, ha dato il consenso al prelievo, effettuato sempre in Procura, del suo Dna, per compararlo con l'unica traccia genetica, compatibile con un profilo maschile, individuata sui reperti sequestrati, e all'estrapolazione dei dati dal suo telefono, che ha consegnato agli inquirenti. «È stato un interrogatorio molto dettagliato, molto esauriente e secondo noi anche chiarificatore, per questo siamo soddisfatti», ha affermato l'avvocato Luigi Stortoni, che assiste Gilardoni assieme al collega, anche lui professore, Alessio Lanzi. Gli interrogatori dei due indagati sono uno dei passaggi finali dell'inchiesta condotta dalla Squadra mobile. Nelle scorse settimane, invece, si era chiusa una seconda tranche di audizioni di testimoni.

Le testimonianze

Testimonianze che, anche sulla base delle analisi di chat, messaggi e immagini rintracciate sui due telefoni di Leonardo, sono servite per chiarire, tassello dopo tassello, alcuni punti di quella notte, tra il 18 e il 19 maggio scorso, in cui la 22enne, stando al suo racconto, dopo aver bevuto un drink offerto dall'amico conosciuto al liceo, sarebbe piombata in uno stato confusionale al punto da essersi risvegliata nuda nel letto di lui senza ricordare nulla. Come teste era stato sentito anche Tommaso Inzaghi, figlio dell'allenatore dell'Inter Simone e della showgirl Alessia Marcuzzi. Inzaghi junior, amico del terzogenito di Ignazio La Russa, era presente alla serata nella discoteca Apophis, dove Leonardo e la ragazza si erano rivisti dopo tanto tempo e dove Gilardoni aveva suonato.

La denuncia

La 22enne nella sua denuncia ha riferito che il 19 maggio, la mattina dopo la festa, quando si trovava in casa La Russa, alla sua richiesta di spiegazioni lui le aveva risposto che erano arrivati là «dopo la discotecà». E che, «sotto effetto di sostanze stupefacenti», avevano avuto «un rapporto» e che lo stesso era accaduto con un suo amico ospite in un'altra stanza. Amico individuato, poi, dai pm in Gilardoni. Il 24enne ha spiegato ai pm di essere rimasto «sorpreso» quando ha saputo che la ragazza li aveva denunciati. Il giovane, inoltre, ha sostenuto che quella notte né lui né La Russa junior avevano assunto droghe e che quella sera non «girava» nemmeno molto alcol. In più, stando alla sua versione, anche la ragazza era «presente a sé stessa». Uno dei punti principali dell'indagine e dell'eventuale processo sarà proprio la verifica sul consenso o meno: bisognerà accertare se la giovane fosse in stato di incoscienza, come lei ha messo a verbale. La Procura, infatti, ha disposto una consulenza medico legale sotto più profili, tra cui gli esiti degli accertamenti della clinica Mangiagalli, che avevano rilevato l'assunzione da parte della ragazza di cocaina, cannabis e benzodiazepine, di cui aveva parlato, tra l'altro, la stessa 22enne.

© RIPRODUZIONE RISERVATA