Filippo Turetta, primo giorno in carcere: sorvegliato a vista in cella con un altro detenuto. «Quando potrò vedere i miei genitori?»

Filippo Turetta, prima notte in carcere
Filippo Turetta, prima notte in carcere
Domenica 26 Novembre 2023, 09:20 - Ultimo agg. 27 Novembre, 07:03
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Filippo Turetta ha trascorso la prima notte nel carcere di Verona. Il 22enne accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, avvenuto l'11 novembre, è arrivato ieri in Italia dalla Germania dove era terminata la sua fuga una settimana fa.

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Turetta sorvegliato a vista

Dopo il colloquio di sostegno con uno psichiatra di ieri pomeriggio e dopo il primo incontro col suo legale, Giovanni Caruso, Turetta è stato collocato nel reparto infermeria dove dovrà rimanere per qualche giorno, sottoposto alle valutazioni psicologiche e psichiatriche prima di essere trasferito nella sezione «protetti», quella per i detenuti per reati a «forte riprovazione sociale» che, a loro tutela, non devono avere contatti con persone in carcere per altre tipologie di reati.

Turetta si trova in una cella assieme ad un altro detenuto, anche lui in carcere per reati molto gravi e dello stesso genere. È sorvegliato a vista dagli agenti di polizia penitenziaria, anche di notte, per evitare gesti autolesionistici. È stato descritto da chi ha avuto modo di vederlo in carcere, tra cui pure il suo difensore, come «provato, disorientato», ma anche assente, rassegnato alla sua condizione, silenzioso.

Non potrà vedere i suoi genitori fino a dopo l'interrogatorio davanti al gip, fissato per martedì.

 

Il trasferimento nel reparto protetto

Fra qualche giorno Turetta può essere trasferito in un reparto protetto, dove vivono 60 detenuti con vite separate dalle altre. Ieri l'avvocato di fiducia Giovanni Caruso lo ha descritto come «molto provato, disorientato. Sono riuscito ad avere un'interlocuzione accettabilmente comprensibile ed è in condizioni di salute accettabili».

L'interrogatorio

Martedì 28 novembre la giudice Benedetta Vitolo lo interrogherà. Il 21enne potrà scegliere di restare in silenzio oppure decidere di rispondere alle accuse. Lo studente potrebbe rischiare l'ergastolo se gli venisse contestata l'aggravante della premeditazione.

L'incontro con i genitori

«Quando potrò vedere i miei genitori», ha chiesto Turetta agli operatori del penitenziario durante le prime operazioni di routine all'arrivo a Verona. L'incontro, gli è stato spiegato, non potrà avvenire fino a dopo l'interrogatorio davanti al gip, fissato per martedì.

Filippo Turetta «è adeguatamente assistito e protetto in un carcere di grande sicurezza, tranquillante anche dal punto di vista della sorveglianza contro atti e situazioni suscettibili di degenerare», ha detto ieri ai giornalisti l'avvocato Giovanni Caruso, all'uscita del carcere di Montorio a Verona. «Non sono un esperto - ha ribadito il legale - ma ho avuto un'interlocuzione accettabilmente comprensibile. Il ragazzo non ha detto sostanzialmente nulla, non abbiamo affrontato i dettagli. Di fronte a una vicenda così drammatica e tragica c'è stato un momento di presentazione reciproca, che è indispensabile sul piano umano prima ancora che tecnico», ha concluso.

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