Impagnatiello, il video del topicida trovato nella borsa: «È per allontanare le pantegane quando mi faccio le canne dopo il lavoro»

Il video mostrato in esclusiva durante l'ultima puntata di Quarto Grado

Impagnatiello, il video del topicida trovato nella borsa: «È per allontanare le pantegane quando mi faccio le canne post lavoro»
Impagnatiello, il video del topicida trovato nella borsa: «È per allontanare le pantegane quando mi faccio le canne post lavoro»
Sabato 27 Aprile 2024, 10:21 - Ultimo agg. 28 Aprile, 08:29
3 Minuti di Lettura

Quando Alessandro Impagnatiello pensava ancora di poter tenere in piedi il muro di bugie che nascondeva l'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, spiegava così agli inquirenti la presenza del veleno per topi trovato nella sua borsa. «Ce l'ho perché quando ci fumiamo le canne post lavoro, sui gradoni di piazza Croce Rossa, arrivano della pantegane enormi. Lo buttiamo un po' in giro». La scena è stata mostrata nell'ultima puntata di Quarto Grado. 

Il video di Impagnatiello

Nel video si vede Alessandro Impagnatiello provare a cercare una scusa per giustificare la presenza di quel topicida nello zaino.

Parole che, evidentemente, escono di getto dalla bocca dell'ex barman, evidentemente in difficoltà e consapevole del fatto che la sua situazione si sta complicando. Da lì a poche ore arriverà la confessione dell'omicidio di Giulia Tramontano e l'arresto. 

La difesa: ha avuto un black-out

Alessandro Impagnatiello «non era in sé e ha avuto un black out» quando, il 27 maggio dello scorso anno, ha ucciso Giulia Tramontano, 29 anni e incinta al settimo mese e che voleva lasciarlo. E' questa, in sintesi, la conclusione della consulenza depositata dalla difesa del 30enne ex barman che, secondo gli esperti nominati dai legali, soffre di un «disturbo ossessivo e paranoico», dovuto al suo «forte narcisismo». Gli esiti della consulenza, depositata alla Corte d'Assise di Milano, sono stati anticipati da 'la Repubblica' on line e confermati da fonti qualificate. Con la consulenza la difesa punta a chiedere una perizia psichiatrica per accertare un vizio di mente. Impagnatiello, infatti, accusato di omicidio volontario aggravato anche dalla premeditazione, se riconosciuto totalmente capace di intendere e volere, rischia la condanna all'ergastolo. L'esame in aula di Impagnatiello, difeso dagli avvocati Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, è stato già fissato per il prossimo 27 maggio, esattamente un anno dopo l'omicidio. Il 23 dello stesso mese saranno sentiti gli ultimi testi dell'accusa e il 10 giugno gli unici testi della difesa, ossia lo psichiatra Raniero Rossetti e la psicologa Silvana Branciforti, che hanno redatto la consulenza difensiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA