Lockdown solo per i non vaccinati, i governatori del Nord invocano il modello Austria

Lockdown solo per i non vaccinati, i governatori del Nord invocano il modello Austria
di Adolfo Pappalardo
Martedì 16 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 18:39
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E ora il modello Austria, il lockdown solo per i non vaccinati, inizia a fare proseliti anche tra i governatori italiani. Non, come qualcuno potrebbe pensare, il campano Vincenzo De Luca (che si limita a mettere tutti in guardia: «Basta imbecillità o l'Italia richiude») quanto i colleghi del Friuli e dell'Emilia. Ma con il passare delle ore se ne parla anche nella provincia autonoma di Bolzano, proprio al confine con l'Austria non a caso, che è a un passo dal passaggio in zona gialla se non arancione. Naturale se, lo dicono gli indicatori, parliamo dell'area dove la percentuale dei vaccinati è più bassa che altrove in Italia.

Non parla invece, lui che evocava il lanciafiamme nei mesi più duri del Covid, di misure ad hoc per i no vax il governatore De Luca. O almeno per ora. «Dobbiamo completare la campagna di vaccinazione senza imbecillità e senza irresponsabilità, sapendo che è tutto nelle nostre mani. Se vogliamo richiudere l'Italia mettiamoci a giocare con il Covid ma se vogliamo portare l'Italia fuori dal tunnel, dobbiamo completare la campagna di vaccinazione», dice l'ex sindaco di Salerno ieri mattina davanti alla platea dei laureati in medicina chiamati al giuramento di Ippocrate. «Natale libero? Tra dicembre e gennaio noi avremo anche il picco dell'influenza avremo gli ospedali ingolfati: significa non dare assistenza - avverte - ad altri nostri concittadini che hanno altre patologie. È un momento delicato, ma io sono fiducioso». A preoccuparlo però sono i dati nazionali relativi alla diffusione del contagio: «C'è una soglia critica oltre la quale, anche se i positivi in grandissima parte non vengono ricoverati perché vaccinati, il contagio continua a diffondersi». E avverte: «Napoli è la realtà più difficile d'Italia perché abbiamo un dato oggettivo, la densità abitativa della città metropolitana. Siamo in una realtà nella quale non possiamo consentirci distrazioni perché altrimenti è un'ecatombe». Infine rimarca come la pensa sui chi rifiuta il vaccino («non sono no-vax, sono no-cervello, che è un'altra categoria») ed esorta i neo laureati: «Dovete aiutarci a fermare una spinta neo medioevale, fatta di irrazionalità, di superstizione, di cose che potevamo conoscere in epoca medioevale, le streghe, la stregoneria.

Qualcosa di incredibile». E comunque: «I medici che rifiutano la terza dose se ne vadano a casa». 

La situazione più critica, dicevamo, a Bolzano dove cresce la tentazione di imitare la vicina Austria con un lockdown per i non vaccinati. D'altronde i dati sono impietosi: il 9 per cento dei posti letto in intensiva è occupato da pazienti Covid, il 15 per cento in area medica. E superando, rispettivamente, gli indicatori di 10 e 15 c'è il passaggio in giallo. Oltre la soglia d'allarme tanto che nei giorni scorsi il governatore alto atesino, Arno Kompatscher, lo ha detto apertamente: «Il governo valuti la formula del lockdown per non vaccinati come in Austria».

Nel vicino Friuli-Venezia Giulia, altro epicentro no-vax con le proteste di Trieste, il governatore leghista Massimiliano Fedriga sembra, anche lui, aprire ad un modello austriaco per non danneggiare l'economia a cavallo delle festività natalizie: «Nel caso in cui dovessimo andare verso una zona arancione e da quella in su penso che il prezzo delle chiusure non le possano pagare i vaccinati». Poi argomenta: «In giallo ci andremo: non mi preoccupano le misure in sé perché vuol dire mascherine all'aperto e quattro al tavolo al ristorante, quindi non ci sono danni economici. Mi preoccupo - aggiunge Fedriga - per l'aumento di contagi e ospedalizzazioni, ma soprattutto per la tappa successiva che è l'arancione. In quel caso ci sarebbero danni enormi all'economia, a dei settori imprenditoriali che hanno battuto e combattuto la crisi. Non possiamo permettercelo». 

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Il collega veneto del Carroccio Luca Zaia invece per ora esclude misure draconiane per i non vaccinati ma evidenzia una situazione allarmante. «Il dato concreto è che crescono i contagi. Oggi abbiamo dati che qualche settimana fa non avevamo: il virus c'è, siamo ancora in pandemia, l'incremento dei contagi è lento ma inesorabile, se non si ferma  passeremo in zona gialla, arancione e anche rossa. I non vaccinati rappresentano - aggiunge Zaia - l'80 per cento dei pazienti Covid ricoverati attualmente nelle terapie intensive in Veneto». Il collega del Pd dell'Emilia, invece, si dice possibilista: «Dovremmo discuterne», dice il democrat Stefano Bonaccini al riguardo ma nel frattempo avverte: «la prima cosa da fare è quella di proseguire con le vaccinazioni».

Attenzione, però, perché ovunque si vanno chiedendo misure più stringenti. Come in Liguria dove Giovanni Toti chiede una stretta sui tamponi. «Un lockdown per i non vaccinati non è semplice dal punto di vista legislativo e amministrativo. Più facile sarebbe invece - dice l'ex azzurro - ridurre la possibilità di accesso in alcuni luoghi specifici a chi ha ottenuto il green pass con il tampone e non con il vaccino». 

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