«Impugnerò il licenziamento. Accettarlo sarebbe farmi calpestare due volte. Voglio un risarcimento per essere stata messa alla gogna e per avergli permesso di infangare il mio nome: che sia la Naspi o una buonuscita. Altrimenti li porterò in tribunale». Non intende restare in silenzio Elena Maraga, ex maestra di una scuola paritaria cattolica a Varago di Maserada, in provincia di Treviso, licenziata “per giusta causa” dopo che la sua attività su OnlyFans è diventata di dominio pubblico. Ma non ci sta a passare per colpevole. Ventinove anni, laureata in Scienze dell’Educazione, con un contratto a tempo indeterminato dal 2021, Maraga ha insegnato nella sezione primavera, tra i bambini di due e tre anni. Una professionista stimata dai genitori, fino a quando non è stata etichettata come “la maestra sexy di Onlyfans”.
Parliamo del licenziamento, come sta?
«Da una parte sono contenta, perché siamo finalmente arrivati a un punto. Sto valutando di impugnare il licenziamento. La scuola lo definiscono “per giusta causa”, ma per me non lo è affatto. Così non ho diritto né alla Naspi né a una buonuscita. Se lo accettassi, passerebbe il messaggio che va tutto bene, che sono d’accordo con questa decisione. Ma non è così».
È arrabbiata?
«Certo, sto a casa dal 19 marzo senza un euro. Mi hanno messo in “ferie forzate”. Se non reagisco, lascio passare l’idea che sia colpevole. Ho subito un’ingiustizia grave, non meritavo di essere cacciata. Vedremo cosa decideranno loro: se vorranno chiudere con un accordo oppure se vorranno farmela pagare fino in fondo».
In questo mese ha avuto notizie dalla scuola?
«No. Nessun contatto. Né la coordinatrice, né il parroco, né le colleghe. Solo lettere ufficiali tramite pec o il mio avvocato. Un comportamento freddo, disumano. I miei genitori, che sono molto religiosi, si stanno ricredendo non sulla fede, ma sulla Chiesa. È assurdo: accusano me di immoralità e poi mi trattano come un’appestata. Io avevo rapporti cordiali con tutti, se stavamo male o ci assentavamo arrivava sempre un messaggio. E ora il silenzio. Non so se è una disposizione interna che vieta di parlarmi, o se davvero ce l’hanno con me. Magari perché guadagnavo più di loro con un attività extra».
Le mamme dei bambini invece come hanno reagito?
«All’inizio mi sono state vicine, si sono battute perché rimanessi. Ultimamente le sento meno, forse non vogliono mettersi in mezzo, dopotutto è una scuola privata che pagano. Ma alcuni genitori mi hanno confessato che dopo quello che è successo non iscriveranno più i loro figli in quell’istituto dall’anno prossimo».
Sa chi ha diffuso la notizia della sua attività su OnlyFans?
«Sì, so chi è stato. È il padre di una mia alunna, gioca a calcetto con un gruppo amatoriale. Le mie foto hanno iniziato a girare nel loro gruppo WhatsApp, qualcuno - forse lui stesso - le ha comprate da OnlyFans. La sua compagna le ha trovate e, invece di prendersela con lui, è andata a denunciare tutto alla scuola. Così, per un problema di coppia, vengo punita io. E quelle foto continuano a circolare: è illegale e farò denuncia. Altro che famiglia perfetta e valori cattolici, questo è moralismo ipocrita».
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Vuole tornare a insegnare?
«In quella scuola, mai più, non ci metto piede. Si professano dei bravi cristiani ma con me si sono comportati malissimo. Non ho chiuso col mondo dell’educazione ma prendo una pausa, mi ha molto delusa. Magari un giorno cambierò idea. La laurea ce l’ho, e ho il diritto di esercitare. Dopotutto non ho fatto nulla di illegale».
E quindi cosa vede nel suo futuro?
«Voglio cambiare. OnlyFans per ora funziona e l’attività va alla grande, ma non voglio vivere di questo. Sto studiando per diventare personal trainer. E sogno la Spagna: mi piacerebbe trasferirmi lì».