Da 70 a cento euro in cambio di un test Covid positivo ma finto e quindi, dopo che fosse stata certificata la guarigione, dal virus in realtà mai contratto, il Green pass in maniera indebita: è quanto si faceva pagare - in base all'accusa - il collaboratore di una farmacia di Foligno messo agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine condotta dai carabinieri e coordinata dalla procura della Repubblica di Spoleto. Gli inquirenti hanno sottolineato che i responsabili e gli altri dipendenti della farmacia sono risultati totalmente estranei ai fatti contestati. La direzione della struttura ha anche «collaborato fattivamente con la polizia giudiziaria».
Dall'indagine è emerso che nessuna delle persone sottoposte al finto test era vaccinata contro il Covid.
Secondo i magistrati «condotte quali quelle contestate agli indagati non provocano solo l'accesso di persone non vaccinate e non immunizzate a luoghi riservati ai possessori di Green pass, ma anche l'alterazione dei dati statistici sulla base dei quali le autorità sanitarie stabiliscono la portata e la durata di misure restrittive della circolazione di tutti i cittadini».