Ucraina, l'ambasciatore inglese Ed Llewellyn a Napoli: «Roma e Londra insieme contro i crimini di Putin»

Ucraina, l'ambasciatore inglese Ed Llewellyn a Napoli: «Roma e Londra insieme contro i crimini di Putin»
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 8 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 9 Giugno, 07:01
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«Noi britannici abbiamo avuto più esperienze di atti ostili russi sul nostro territorio e segnaliamo da tempo i loro comportamenti nei consessi internazionali, non siamo sorpresi. Adesso, dopo l'invasione dell'Ucraina, tutti possono vedere molto chiaramente quali siano i comportamenti di Putin e dobbiamo essere tutti uniti per difendere la libertà e la sovranità territoriale dell'Ucraina». L'ambasciatore del Regno Unito in Italia, Ed Llewellyn, è a Napoli dove ieri sera, a Villa Doria d'Angri, ha voluto cominciare proprio alle pendici del Vesuvio la serie di celebrazioni in Italia in onore della regina Elisabetta che quest'anno celebra 70 anni di regno. Ma in un contesto internazionale così preoccupante i pensieri sono rivolti soprattutto all'Ucraina e Llewellyn ricorda come già da anni i rapporti tra la Gran Bretagna e la Russia siano complessi anche a causa degli avvelenamenti su suolo inglese di Sergej Skripal e Alexander Litvinenko. Alla festa di Posillipo per celebrare i 70 anni al trono della regina, l'ambasciatore, non a caso, indossava una spilletta con i colori della bandiera britannica e di quella ucraina. 

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La Gran Bretagna ha una posizione molto netta nel condannare l'invasione russa ed è in prima linea per comminare pesanti sanzioni contro Putin. Il dibattito che c'è in Italia, con alcuni partiti politici piuttosto morbidi nei confronti del regime russo, la stupisce? Ci sono anche nel Regno Unito queste differenze tra partiti?
«Non entro ovviamente nel merito del dibattito italiano, ma nel nostro Paese tutti i partiti politici sono fermi nel condannare l'invasione russa senza differenze di sorta».

Differenze di atteggiamento però ce ne sono anche a livello europeo. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha avuto spesso toni concilianti nei confronti di Putin. Stiamo agendo in ordine sparso? O può esserci un'identità di vedute tra Regno Unito e Ue anche in seguito alla Brexit?
«Non dobbiamo dividerci e non vedo divisioni nella postura assunta da Ue e Regno Unito nei confronti di Putin.

Prima di essere ambasciatore in Italia, incarico che ho assunto proprio il giorno successivo all'invasione russa dell'Ucraina, ero ambasciatore a Parigi. Lì ho sempre detto, anche dopo che il Regno Unito è uscito dall'Ue, che il nostro resta un Paese ancorato ai valori europei, anche perché è il nostro continente. La sicurezza del nostro Paese dipende anche dalla sicurezza dell'Europa e viceversa».

Quindi condividiamo gli stessi obiettivi?
«Sono rimasto molto colpito dalla risposta così forte e chiara del governo italiano nei confronti della Russia. Proprio l'Italia è stata da subito ferma con l'espulsione di un gran numero di diplomatici russi, se così vogliamo chiamarli. Allo stesso tempo stiamo procedendo insieme sulla strada delle sanzioni e l'Italia è in prima linea sostenendo le forze armate ucraine. L'Italia sta giocando positivamente il suo ruolo nel cuore dell'Alleanza Atlantica e da membro del G7. E poi, mi lasci dire, viaggiando ovunque in Italia, ho già visitato 17 delle 20 regioni, sono rimasto colpito anche dalla risposta del popolo italiano con bandiere dell'Ucraina che ho visto sventolare in ogni strada sui balconi dei palazzi. Stiamo rispondendo tutti in maniera unitaria contro l'aggressione di un Paese indipendente che deve essere libero».

Ha letto le minacce dell'ex presidente russo Medvedev contro gli occidentali che vorrebbe far sparire?
«Non gli rispondo, ma vorrei solo sottolineare i principi che sono ora in gioco: libertà e diritto di uno Stato democratico di sopravvivere, difendersi e chiedere aiuto».

Ha deciso di iniziare le celebrazioni per il giubileo di platino di Sua Maestà Elisabetta II da Napoli. Come mai?
«Nel maggio del 1961 la prima visita di Stato in Italia della regina partì proprio da Napoli con l'arrivo in città, alla Stazione marittima con il Royal Yacht Britannia. Il legame tra la nostra sovrana e questa città è forte, ma ho anche un motivo personale».

Quale?
«Io stesso conosco l'Italia attraverso Napoli perché ho vissuto qui tra i miei 8 e gli 11 anni, al Parco Cuma nel cuore dei Campi Flegrei con vista su Ischia e Procida. Mio padre era un ufficiale della Royal Navy di stanza a Nisida. Il mio amore per l'Italia è cominciato qui. In quella casa sono voluto tornare pochi giorni fa, ci abita una famiglia napoletana adesso. Per me è stato un tuffo nei ricordi più belli tra vacanze a Palinuro, in Costiera amalfitana. È stato come riabbracciare i miei genitori, un'emozione indescrivibile». 

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